L’Italia «non è più il campo profughi di Bruxelles, Parigi, Berlino. E non è più disposta ad accogliere tutti gli immigrati in arrivo in Europa». Lo dice il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini annunciando di aver inviato una lettera al collega francese Christophe Castaner nella quale ribadisce che Francia e Germania «non possono decidere le politiche migratorie ignorando le richieste dei paesi più esposti come noi e Malta». La lettera arriva alla vigilia della riunione convocata dal governo di Parigi, aperta a tutti i 28 paesi dell’Ue e alla quale parteciperà anche il commissario uscente alle migrazioni Dimitri Avramopoulos, per tentare di trovare una soluzione alla questione degli sbarchi. Un incontro al quale Salvini ha fatto già sapere che non avrebbe partecipato, inviando dei tecnici del Viminale. «Intendiamo farci rispettare - aggiunge il ministro dell’Interno - L’ho spiegato a Helsinki e ora l’ho messo nero su bianco al mio omologo francese Castaner. L’Italia ha rialzato la testa». Proprio ad Helsinki, scrive Salvini, «ho registrato posizioni molto vicine a quella espressa dall’Italia, con particolare riferimento al fermo impegno della politica migratoria condotta a difesa dei confini esterni dell’Unione europea e dello spazio Schengen». In questo quadro, in «molti» hanno sostenuto sia la necessità di rivedere le regole Sar «per impedire abusi» che favoriscono un’immigrazione «illegale e incontrollata», sia il fatto che le Ong si muovano «nel pieno rispetto del quadro giuridico internazionale e delle legislazioni nazionali proprie di ciascun Stato membro». Tutte posizioni contenute nel documento presentato da Italia e Malta che «hanno fatto registrare un diffuso apprezzamento apportando al confronto significativi ed utili elementi per una nuova impostazione del tema» scrive il ministro dell’Interno dicendosi «particolarmente soddisfatto». Ed è per questo che ogni nuova discussione «non potrà che partire dal buon esito di Helsinki e dagli sviluppi del confronto tecnico in atto». Salvini si dice dunque «sorpreso» dalla proposta di conclusioni che verrà portata lunedì alla riunione di Parigi e che in sostanza ricalca quella franco-tedesca già presentata e bocciata da Italia e Malta al vertice informale in Finlandia. «Ho pertanto dato mandato alla delegazione tecnica che parteciperà alla riunione - conclude il titolare del Viminale - di muoversi esclusivamente nel perimetro delineato, evitando nuove e diverse dichiarazioni non coerenti con i lavori svolti finora». (ANSA)