
Il salvataggio delle ex Province siciliane passa da un emendamento al "decreto crescita" che il Parlamento nazionale dovrà approvare necessariamente entro il 29 giugno prossimo. Lo hanno presentato oggi alle sigle sindacali l'assessore Gaetano Armao e l'assessore Bernardette Grasso, nel corso di un incontro alla Funzione pubblica in viale Regione siciliana.
"L'emendamento recepisce i punti chiave dell'accordo Stato-Regione e, se approvato, salverebbe le nove province siciliane dal dissesto altrimenti inevitabile. Prendiamo atto di questo ulteriore passo in avanti e dell’impegno che il Governo regionale ha assunto per portare avanti una battaglia di fondamentale importanza". Lo hanno dichiarato Michele Pagliaro e Gaetano Agliozzo, di Cgil e Fp Cgil Sicilia, Sebastiano Cappuccio e Paolo Montera, di Cisl e Cisl Fp Sicilia, Claudio Barone ed Enzo Tango, di Uil e Uil Fpl Sicilia.
"L'arrivo di nuove risorse economiche e la possibilità di approvare i bilanci - concludono i sindacalisti - consentirà alle province di resistere ancora, in attesa che si trovi, sia a livello regionale sia a livello nazionale, una soluzione più organica per il rilancio a 360 gradi dielle ex Province, non soltanto per il personale degli enti, ma anche e soprattutto per tutti i cittadini dell'Isola che hanno diritto a servizi essenziali che funzionino".
6 Commenti
Franco
06/06/2019 01:37
Ma quale salvataggio. Con tutto lo spreco che c’e’ attorno I sindacati vogliono solo proteggere I loro interessi e non quelli di tutti gli altri che devono mantenere le loro paghe I vitalizzi dodicesime Tredicesime pensioni e altro.
osservatore
06/06/2019 08:28
Sono i servizi ai cittadini che devono essere salvati, non le province: basta distribuire competenze, personale e fondi tra Regione e Comuni, destinando ai servizi i quattrini finora sprecati per il mantenimanto di apparati d cui nessuno sente la mancanza
salvatore
06/06/2019 09:01
Altre risorse da Roma Altre risorse Altri debiti da spalmare in 30 anni Altre tasse per noi e per i nostri figli (quelli che non fuggono all*estero)
giorgio
06/06/2019 16:27
Rilanciare il personale raccomandato che ha creato solo disservizi ai cittadini vergogna.
Giovanni
06/06/2019 18:30
Il posto fisso non si tocca, idem il vitalizio.
Salvatore murella
07/06/2019 11:23
Il governo regionale va avanti chiedendo soldi a Roma !!! Perché non fa lavorare e produrre i tanti dipendenti di comune e regione? Perché non applica la legge sulle province / liberi consorzi permettendo a Gela, piazza Armerina e Niscemi di andare con Catania così come previsto dalle leggi che loro stessi hanno fatto e confermato da un referendum popolare??!! Povera sicilia