L'affluenza a questa tornata elettorale è stata alta in tutta Europa ma non in Italia dove è stato registrato un calo di qualche punto percentuale. Fa ancora peggio la Sicilia, dove, alle 23, alla chiusura dei seggi, ha votato il 37,52% degli elettori. Percentuale in netto calo rispetto alle precedenti elezioni europee del 2014, quando aveva votato il 42,88%. Sicilia fanalino di coda in Italia, la media regionale è nettamente inferiore rispetto a quella nazionale, che è del 56,10% (dato aggiornato: 7881 seggi su 7915). A fare peggio è la Sardegna, dove ha votato il 36,26% degli aventi diritto. Guardando al dato regionale, Palermo e Messina, rispettivamente con 39,48 e 39,38%, sono le province siciliane in cui si registrano le percentuali maggiori. Segue Catania con 37,82%. Affluenza bassa invece a Caltanissetta ed Enna, dove hanno votato - rispettivamente - il 34,30 e 34,94% degli elettori. Alle 23, alla chiusura della giornata elettorale, quando sono noti i dati di 3134 Comuni su 7.915, in Italia ha votato il 55,97% degli aventi diritto alle europee. Nel 2014 alle europee l'affluenza finale alle ore 23 fu del 58,6%. Alle politiche del 2018 l'affluenza alle ore 23 fu del 73% (dato della Camera). S'è votato molto di più in Trentino Alto Adige, oltre 10% in più. Alta anche l'affluenza in Veneto. Più bassa invece rispetto al 2014, nel resto d'Italia. Detto questo, dopo le polemiche della vigilia sulla violazione del silenzio elettorale, i diversi leader in lizza, anche a urne aperte, hanno sparato gli ultimi colpi di questa lunga campagna elettorale. Il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, arrivando al suo seggio milanese, a chi gli chiedeva che giornata sarebbe stata, ha risposto: "Bella, molto bella, c'è cambiamento, si sente nell'aria. La certezza - ha aggiunto - è che da domani tutti la smettano di attaccare, insultare, criticare e si lavori rispettando il lavoro degli altri". Quindi, lasciando la scuola, ha ribadito il messaggio centrale della sua campagna: "Io ho votato per salvare l'Europa, perché chi ha governato in Europa in questi anni ha tradito l'Europa dei De Gaulle, delle Thatcher, l'ha svenduta alle banche". Il Presidente di Forza Italia, silente fuori dai seggi, non ha parlato con i cronisti. Ma poco dopo, s'è fatto sentire su Facebook, ribadendo che a suo giudizio "scegliere uno dei partiti di governo significa protrarre l'agonia del Paese, indebolito e sempre più in crisi, a causa della loro incapacità amministrativa e delle continue liti". "L'unico voto utile - ha sintetizzato l'ex premier - è il voto a Forza Italia". In silenzio il capo politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio: "Oggi - ha detto lasciano il seggio della sua città, Pomigliano d'Arco - nessuna dichiarazione. C'è il silenzio elettorale. Un 'in bocca al lupo' a tutti". Ironico, invece, l'intervento di Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d'Italia, di prima mattina, ha detto la sua, postando su twitter una breve clip, davanti a una cassa di meloni: "Siamo in silenzio elettorale e non si può dire per chi votare, ma...", volgendo lo sguardo proprio sulla frutta.