AGGIORNAMENTO DELLE 11.30. Quella di Salvini a Lampedusa è una vittoria di Pirro: il 73,3% degli elettori non ha votato. Salvini ha preso solo 600 voti su 5.274 elettori, di cui solo 1.404 si sono recati alle urne appena il 26,62%". Lo dice il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, commentando il voto delle europee nell'isola.
Oltre all'astensionismo, il sindaco punta il dito verso il Pd contestando i vertici locali dei dem. "Il segretario locale ha boicottato Pietro Bartolo, basta leggere i suoi post", afferma Martello.
AGGIORNAMENTO DELLE 10. Nell'isola di Lampedusa e Linosa, al centro del fenomeno migratorio, stravince la Lega. Il partito di Matteo Salvini ottiene il 45,85%, più del doppio del Pd che tra i candidati a Strasburgo lancia Pietro Bartolo, il medico dei migranti. Il M5s si ferma a quota 16,83%, Fi all'8,23%. Gli altri sono sotto la soglia di sbarramento
AGGIORNAMENTO DELLE 7:26. Ecco i risultati definitivi delle Europee in Sicilia: il Movimento 5 Stelle è il primo partito con 479.562 voti e il 31,1%; Lega Salvini Premier 319.439 (20,7%); Forza Italia 261.340 (16,9%); Partito Democratico 255.741 (16,6%); Fratelli d'Italia 117.131 (7,62%); +Europa-Italia In Comune-Pde Italia 29.089 (1,89%); La Sinistra 22.487 (1,46%); Europa Verde 18.009 (1,17%); Popolo Della Famiglia - Alternativa Popolare 8.613 (0,56%); Partito Animalista 7.618 (0,50%); Partito Comunista 7.134 (0,46%); Popolari per l'Italia 3.836 (0,25%); Casapound Italia - Destre Unite 3.549 (0,23%); Partito Pirata 2.370 (0,15%); Forza Nuova 2.017 (0,13%).
AGGIORNAMENTO DELLE 03.53 Con oltre la metà delle sezioni scrutinate, 42.415 su 61.576 totali, la Lega si conferma primo partito con il 33,94% dei voti. Secondo il Pd con il 23,74 e terzo M5s, che cala al 16,58%. Seguono Forza Italia 8,35 e Fratelli d'Italia 6,39.
Diversa la situazione in Sicilia, dove il primo partito resta M5s. Secondo i dati provvisori (4.306 sezioni su 5.300), i grillini detengono il 31,35% dei consensi, la Lega il 20,76, il Pd 16,86 e, a poca distanza da questo, Forza Italia con 16,49%. Infine, tra i partiti che hanno superato lo sbarramento, c'è Fratelli d'Italia col 7,66%.
AGGIORNAMENTO DELLE 03:09 Dai dati del ministero dell'Interno, in Sicilia dai risultati di 2190 sezioni scrutinate su 5300 totali, M5s si conferma in testa con 31,89%; seconda la Lega con 20,88%. Seguono Pd con 16,55%, Forza Italia con 15,83% e Fratelli d'Italia con l'8,05%.
A livello nazionale, invece, con 27.823 sezioni scrutinate su 61.576, la Lega trionfa con il 32,22% di preferenze. Secondo il Pd, che con il 25,07% sorpassa il M5s, che invece si attesta al 17% dei consensi. Seguono Forza Italia, 8,11% e Fratelli d'Italia, 6,35%.
AGGIORNAMENTO DELL'1:45 Dal ministero dell’Interno cominciano ad arrivare i primi dati reali, seppur parziali, relativi alle Europee. Con il dodici percento circa delle sezioni scrutinate, la Lega si conferma, così come emerso dalle proiezioni, il primo partito in Italia con il 32% dei consensi. Dietro il Partito Democratico (24,8%), il M5S (16,8%), Forza Italia (7,5%). Ultimo partito sopra la soglia di sbarramento è Fratelli d’Italia con il 6,34%).
Diversa la situazione siciliana che, con 640 sezioni scrutinate su 5300, vede invece il M5s primo partito con il 31,32%. Seguono Lega con il 20,9%. FI con il 16,54%, Pd con il 15,81%, Fdi con 8,72%.
AGGIORNAMENTO DELLE 00.50 In base alla terza proiezione, con una copertura del 21%, del consorzio Opinio Italia per la Rai, alle Europee la Lega si conferma il primo partito con il 32,1%. Il Pd è al 22, M5S è al 19,5%, Forza Italia 9,4%, Fratelli d’Italia al 5,8%, e Più Europa al 3,2%.
AGGIORNAMENTO DELLE 00.25 La seconda proiezione Rai ad opera del Consorzio Opinio Italia vede sempre la Lega in testa nel voto per le Europee con il 30%. Conferma ancora il sorpasso Pd ai danni di M5s: 21,8 (+0,5 sulla prima proiezione) contro il 20,7% (anche qui +0,5). Forza Italia è data al 9,8% (-0,2); Fratelli d’Italia confermati al 6%, +Europa al 3,7% (-0,2). Il campione esaminato è ora dell’11%.
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L’esultanza di Matteo Salvini, perché la Lega è «primo partito d’Italia», sulla soglia del 30%. Il silenzio di Luigi Di Maio, perché il M5s è in netto calo rispetto a un anno fa, attorno al 20%: rischia di finire solo terzo, dietro il Pd di un sorridente Nicola Zingaretti. La soddisfazione di Forza Italia, che punta al 10%, e Fdi, che è sopra il 5%. È la fotografia del voto per le europee, a urne appena chiuse. Se le prime proiezioni fossero confermate, il voto sancirebbe un cambio di equilibri nella politica italiana.
Il M5s paga a caro prezzo l’alleanza gialloverde. E anche se la Lega nega di volere la crisi di governo, già chiede un cambio nell’agenda, a partire dal via libera alla Tav. In una tornata che mette in ballo anche 3800 Comuni, il centrodestra guidato Alberto Cirio si avvia verso la vittoria in Piemonte contro l’uscente Sergio Chiamparino. L’affluenza cresce rispetto alle europee del 2014: alle 19 ha votato il 41,92% degli aventi diritto, un punto in più di cinque anni fa. In Europa popolari e socialisti perdono terreno, i sovranisti crescono ma non sfondano, i verdi sono protagonisti di un vero e proprio exploit. Ma Roma sembra fare storia a sé. Non c'è boom ecologista ed Europa verde, così come La Sinistra e Rifondazione comunista vanno verso l’esclusione dall’Europarlamento, restando sotto la soglia del 4%. In bilico +Europa, quotata al 3,9%.
«Una sola parola: grazie Italia!», esulta Salvini da via Bellerio, che scrive il messaggio a mano, su un foglio di carta e poi si fa immortalare sorridente nel suo ufficio. Al termine di una campagna elettorale al vetriolo, segnata da uno scontro tra i partiti di governo tanto duro da offuscare la posta in palio a Bruxelles, la Lega fino all’ultimo spera di superare il 30%. Nel 2014 era al 6% e solo un anno fa al 17%: secondo la prima proiezione di Opinio per la Rai, Salvini sarebbe al 30%, con possibili oscillazioni.
Ma è il risultato del M5s a sembrare essere clamoroso. Le proiezioni lo quotano infatti al 20,2%, terzo dopo il Pd, che è stimato al 21,3%, in crescita rispetto al 19% delle politiche. Il Movimento, all’esito di una campagna guidata tutta da Di Maio - assenti Beppe Grillo e Alessandro Di Battista - rischia non solo di vedersi sorpassato dai Dem di Nicola Zingaretti. Ma di fare addirittura peggio del 2014, quando si fermò al 21% mentre Matteo Renzi sfondava il 40%.
Se il dato degli exit poll fosse confermato, si tratterebbe di un crollo di oltre dieci punti rispetto al 32% delle politiche di un anno fa. Mentre al Nazareno farebbe premio la scelta unitaria del nuovo segretario, che si fa fotografare sorridente con Paolo Gentiloni. «Il Pd è in campo per l’alternativa», dice Andrea Orlando.
Di Maio, a Montecitorio con alcuni fedelissimi, attende i dati consolidati per commentare. Con un dato del genere, rischierebbero di cambiare gli equilibri dentro il Movimento e soprattutto nel governo, di fronte allo strapotere elettorale leghista. Da via Bellerio trapelano poche parole d’ordine: niente crisi, niente rimpasto, né la richiesta di sostituire a Palazzo Chigi Giuseppe Conte. Ma se davvero ci fosse il tracollo M5s tutto rischia di tornare in discussione. Di certo, il Movimento non avrebbe interesse a tornare alle urne. Ma Salvini avrà buon gioco a chiedere subito di virare verso le politiche leghiste, dalla Tav, all’Autonomia, fino alla flat tax. Il centrodestra esce intanto forte dalle urne, con Fi stimato al 10% e Fdi al 6%.
Nelle sue mosse la Lega dovrà tenere conto della tenuta di Forza Italia, con la guida di Silvio Berlusconi che si prepara al debutto da Eurodeputato e intende giocare la sua partita nel Ppe. Sembrano destinati a restare sotto la soglia tutti gli altri schieramenti. +Europa potrebbe non farcela di pochissimo. Europa verde, La Sinistra e Rifondazione comunista sarebbero ben sotto il 4%.
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