Il governo alla prova delle Europee, ma il voto è aperto a vari scenari e la posta in gioco è alta. L'Election Day è arrivato: si vota per il rinnovo del Parlamento europeo ma molti italiani saranno chiami alle urne anche per eleggere oltre 3.800 sindaci e il presidente della Regione Piemonte. Per quanto riguarda il Parlamento europeo, è composto da 751 deputati, compreso il presidente. In conseguenza della Brexit, il numero dei componenti spettanti all'Italia è stato aumentato da 73 a 76, ma tre diventeranno effettivi solo quando il Regno Unito uscirà dall'Unione Europea. Il sistema elettorale è un proporzionale puro con lo sbarramento al 4%: le liste che non superano la soglia non ottengono seggi. L'Italia è divisa in cinque circoscrizioni elettorali: Nord Ovest (20 seggi), Nord Est (15), Centro (15), Sud (18), Isole (8). Sono 50.952.719 gli elettori per le europee , di cui 24.744.762 uomini e 26.270.873 donne, che voteranno dalle ore 7 alle 23 in 62.047 sezioni elettorali. Per il rinnovo del Consiglio regionale in Piemonte, sono chiamati alle urne in 3.616.010, di cui 1.749.823 maschi e 1.866.187 femmine in 4.807 sezioni elettorali. Per il rinnovo di sindaci e Consigli comunali dovranno andare a votare 16.053.792 elettori (7.827.734 8 uomini e 8.226.058 donne). Sono 5 Comuni capoluogo di Regione al voto: Firenze, Bari, Perugia, Potenza, Campobasso. I Comuni capoluogo di provincia chiamati al rinnovo sono 20: Ascoli Piceno, Avellino, Bergamo, Biella, Cremona, Ferrara, Foggia, Forlì, Lecce, Livorno, Modena, Pavia, Pesaro, Pescara, Prato, Reggio nell'Emilia, Rovigo, Verbania, Vercelli, Vibo Valentia. Infine, nella XXVIII Circoscrizione Trentino-Alto Adige, collegio uninominale n. 4 (TN) e n. 6 (Pergine Valsugana - TN), 313.331 persone voteranno per scegliere i due deputati vacanti per dimissioni. Per votare bisogna recarsi presso l'ufficio elettorale di sezione nelle cui liste si risulta iscritti ed esibire, oltre ad un documento di riconoscimento valido, la tessera elettorale. COME SI VOTA PER LE EUROPEE - AL MASSIMO 3 PREFERENZE: l'elettore ha diritto di manifestare il voto di lista tracciando con la matita copiativa un segno sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta o nel rettangolo che lo contiene. L'elettore può anche esprimere voti di preferenza, fino ad un massimo di tre. Nel caso di più preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso. Viceversa, se si esprimono più preferenze per candidati tutti dello stesso sesso, vengono annullate le preferenze successive alla prima. Una sola preferenza può essere espressa per i candidati compresi nelle liste di minoranze linguistiche. La preferenza deve essere manifestata esclusivamente per candidati compresi nella lista votata. Il voto di preferenza si esprime scrivendo, con la matita copiativa, nelle apposite righe tracciate a fianco del contrassegno della lista votata, il nome e il cognome o solo il cognome dei candidati preferiti, compresi nella lista. In tutti i casi si può anche dare un voto di preferenza ad un solo candidato compreso nella lista provinciale prescelta scrivendo il cognome, oppure il nome cognome, sulla riga tracciata alla destra del simbolo della lista provinciale. La posta in gioco è alta, non solo per le Europee ma anche per le Regionali in Piemonte e le Comunali: da un lato il centrodestra che vorrebbe conquistare la Regione Piemonte e fare l'en plein, strappando l'ultima Regione al nord rimasta in mano al centrosinistra - negli ultimi mesi sono passate al centrodestra la Sardegna, il Molise, il Friuli Venezia Giulia, le province autonome di Trento e Bolzano, l'Abruzzo e la Basilicata. Dall'altro il Pd che con il governatore uscente, Sergio Chiamparino, tenta ogni sforzo pur di fermare l'avanzata del centrodestra. Un tentativo che farà in Piemonte come in molti dei 3.800 comuni dove si vota e dove fino ad oggi ha governato. Anche i Cinque stelle sperano di imporre i loro candidati: finora tra i 25 capoluoghi di provincia domani al voto hanno guidato le amministrazioni di Livorno e Avellino: nella prima non si ricandida il sindaco uscente Filippo Nogarin ma Stella Sorgente, assessore della giunta uscente. Ad Avellino, guidata dal sindaco M5S Vincenzo Ciampi, la giunta è caduta dopo appena cinque mesi dall'insediamento e ora i pentastellati candidano Ferdinando Picariello. Sono 16.053.792 (7.827.734 8 uomini e 8.226.058 donne) gli elettori nei 3800 comuni al voto. Le sfide più attese sono 5, quelle nei capoluoghi di Regione: a Firenze il sindaco uscente, Dario Nardella, è inseguito dal leghista Ubaldo Bocci mentre l'M5S schiera Roberto De Blasi. A Bari il sindaco uscente Antonio De Caro, attuale presidente dell'Anci, l'Associazione dei comuni italiani, potrebbe riconfermare la poltrona avendo la meglio sugli sfidanti Pasquale Di Rella (FI) ed Elisabetta Pani (M5S). A Perugia dopo lo tsunami che ha portato alle dimissione la governatrice della Regione, Catiuscia Marini (Pd), il sindaco uscente Andrea Romizi (FI) potrebbe riuscire a battere il giornalista Giuliano Giubilei, sceso in campo per il centrosinistra e da Francesca Tizi per i Cinque Stelle. A Potenza il sindaco uscente Dario De Luca (Fdi) ha deciso di non ricandidarsi. A correre per la poltrona sono Bianca Andretta per il centrosinistra e Mario Guarente della Lega. A Campobasso invece il sindaco uscente Antonio Battista del Pd si ricandida: contro di lui Maria Domenica D'Alessandro del centrodestra. E' probabile che molte delle sfide nei comuni più grandi finiscano con un ballottaggio (si torna alle urne l'8 e 9 giugno) dato il sistema tripolare.