Rifiuti, Trizzino: "I dati sulla raccolta differenziata forniti dalla Regione sono inattendibili"
"Su quali dati si basano le ottimistiche percentuali di raccolta differenziata, dichiarate da Pierobon? I dati della Regione sono sostanzialmente diversi da quelli dell’Ispra, quindi di che aumenti della differenziata stiamo parlando?". Lo dichiara Giampiero Trizzino, deputato regionale del Movimento 5 Stelle, commentando i dati diffusi dall’assessore regionale Alberto Pierobon, secondo il quale la raccolta differenziata in Sicilia sarebbe aumentata del 10 per cento in un anno. "I dati diffusi dall’Ufficio speciale per il monitoraggio della raccolta differenziata della Regione Siciliana - spiega Trizzino - differiscono rispetto a quelli dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), l’organismo nazionale deputato ai rilievi ambientali, con divergenze anche veramente considerevoli. Faccio qualche esempio: nel 2017 a Realmonte (Ag), per la Regione la differenziata sarebbe stata al 68,08%, per l'Ispra al 54,10%. A Camporeale (Pa) la Regione 'sparavà un 46,05%, mentre l’Ispra si fermava al 24,40%. A Roccamena (Pa), la Regione ha dichiarato un 54,42% ma per l’Ispra sarebbe al 74,73%. Potrei andare avanti con altre decine di Comuni su cui ho fatto un’indagine a campione e le differenze continuerebbero ad essere notevolissime". "Mi chiedo - aggiunge Trizzino - quali siano i criteri di calcolo seguiti dalla Regione, anche perchè a voler seguire i dati Ispra, in molti Comuni salterebbero immediatamente le premialità che sono state attribuite per aver superato determinate percentuali di raccolta differenziata, mentre altri Comuni ne avrebbero diritto e invece sono stati penalizzati. Quando parlo di premialità, mi riferisco a diverse decine di migliaia di euro, come i 92.738 euro ricevuti da Calamonaci (per la Regione al 67,99%, per l’Ispra al 53,86%) o i 150.993 euro di Sant'Angelo Muxaro, premiato dalla Regione per il 75,55% di differenziata, dato che per per l’Ispra sarebbe fermo al 56,03%: oltre il 19% di differenza. Non meno importante è ricordare che nell’ultimo anno non sono stati realizzati nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti, il che rende ancor più improbabile l’impennata della raccolta di cui parla l’assessorato".