«Non é una lista a mia immagine e somiglianza, é una lista a nostra immagine e somiglianza», dice Nicola Zingaretti dei 76 nomi per la sfida europea presentati in Direzione Pd. Dentro solo due candidati riferibili ad Articolo Uno, gli ex fuoriusciti (che hanno tolto la sigla Mdp al recente congresso), ma nonostante questo la minoranza interna al partito democratico in parte si astiene. Seppure con numeri ridotti, anche per le assenze.
Il segretario può così prepararsi alla difficile partita europea, da giocare con 39 donne e 37 uomini, salvo aggiunte in extremis, nelle prossime 24-48 ore. Confermati i cinque capolista nelle circoscrizioni: l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia (Nordovest), l’ex ministro e ora partner dell’avventura con Siamo Europei Carlo Calenda (Nordest), Simona Bonafé europarlamentare uscente renziana (Centro), il magistrato antimafia in pensione Franco Roberti (Sud) e Caterina Chinnici sulle Isole.
La novità dell’ultima ora é Roberto Battiston, ex capo dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), fatto fuori dal governo gialloverde. E poi Caterina Avanza, 38/enne bresciana di En Marche, il movimento politico del presidente francese Emmanuel Macron. Per dimostrare che lo slogan "da Macron a Tsipras" non é solo di parole. Confermato tra i nomi noti della società civile il medico dei migranti di Lampedusa Pietro Bartolo, ci sono poi l’economista Irene Tinagli e le funzionarie della Commissione Ue Beatrice Covassi e Virginia Puzzolo. I candidati di Articolo Uno sono il parlamentare europeo uscente Massimo Paolucci e l’ex capogruppo Mdp al Senato Cecilia Guerra.
Tra i nomi politici noti spiccano l'ex ministro Cecile Kyenge, eurodeputata uscente, il vice di Zingaretti alla Regione Lazio Massimiliano Smeriglio (che domani probabilmente annuncerà le dimissioni), l’ex deputata veneta Alessandra Moretti, protagonista di gaffe social, ma anche spesso vittima di attacchi sessisti.
Tra gli uscenti dell’Europarlamento ricandidati ci sono Patrizia Toia e Roberto Gualtieri, così come l’ex ministro dell’Agricoltura Paolo De Castro, che Calenda ha voluto fortemente. Quest’ultimo parla di «buone liste», conferma il dissenso sulla presenza di Articolo Uno, ma invita a stare uniti per contrastare i sovranisti. In direzione alla fine in 30 si astengono tra area Lotti-Guerini e area Giachetti, i renziani. A favore la componente di Matteo Orfini, come quella di Maurizio Martina. Zingaretti infine annuncia che Gianni Cuperlo guiderà la nuova Fondazione del partito. (ANSA).
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia