Mantenere solo per il morbillo l'obbligo di certificazione vaccinale ai fini della frequenza agli asili nido e alle scuole dell'infanzia, considerando però che la formulazione del vaccino è trivalente e copre dunque anche parotite e rosolia. È questa l'ipotesi a cui si sta lavorando dopo le polemiche innescate dalla presentazione dell'emendamento Lega-M5S al ddl vaccini, che prevede la cancellazione in toto dell'attuale obbligo di presentare le certificazioni vaccinali. Una soluzione ipotizzata da Pierpaolo Sileri (M5S) - presidente della commissione Sanità del Senato, dove è all'esame il ddl, e uno dei firmatari del contestato emendamento - e che rappresenta un "punto di incontro". Ma la mediazione allo studio non piace al mondo scientifico, che ribadisce la necessità di mantenere alta la guardia sulle copertura vaccinali nel nostro Paese.
"Stiamo lavorando - ha affermato Sileri - ad una eventuale modifica dell'emendamento al ddl vaccini, mantenendo l'obbligatorietà della certificazione vaccinale per la frequenza scolastica solo per il morbillo: il punto d'incontro, cioè, è che per il morbillo potrebbe essere necessario lasciare l'obbligo di vaccinazione e certificazione. L'emendamento - ha precisato - non toglie l'obbligo ma lascia solamente la sanzione e si rimuove l'esclusione da scuola. Potrebbe dunque essere necessario, come stiamo valutando, lasciare l'obbligo per il morbillo, che pone i maggiori problemi in questo momento, considerando che il vaccino è trivalente".
Quanto ai tempi dell'iter del provvedimento, "spero che per fine aprile i lavori sul ddl vaccini siano conclusi, almeno in commissione Sanità", afferma. La questione, però, rimane aperta, con il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti che ribadisce come la sua posizione sia quella di "permettere a tutti i bambini di andare a scuola": "Ho parlato questa mattina con il ministro Grillo e stiamo valutando tutti gli aspetti relativi a revisionare le norme che regolano l'accesso agli edifici scolastici", ha detto.
Netta è invece la presa di posizione del mondo scientifico, che boccia l'emendamento della maggioranza ed anche l'eventuale modifica illustrata da Sileri. In questa fase, commenta infatti il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli, "è molto meglio mantenere l'obbligo vaccinale, che garantisce la migliore copertura a carico dei cittadini e tutela la salute di tutti". Sulla stessa linea il presidente della Società italiana di pediatria (Sip) Alberto Villani, che sottolinea come "la legge Lorenzin sull'obbligo vaccinale a scuola ha invertito la tendenza in calo delle coperture vaccinali: mettere mano ad un provvedimento che si è dimostrato di grande successo non ha assolutamente senso".
E non basta, secondo Villani, mantenere l'obbligo vaccinale solo per il morbillo: "Nelle scuole - avverte - è importantissimo che tutti i bambini siano vaccinati per tutte le patologie previste, perchè le situazioni di malattia non danno il preavviso". Va inoltre considerato, rileva, che "la legge sull'obbligo vaccinale è gradita dalla grande maggioranza degli italiani e non si può mettere in discussione ciò che funziona per dare voce ad una posizione che riguarda in realtà una minoranza". Quindi lancia una proposta: "Come Sip ci proponiamo per fare dei corsi di alfabetizzazione sull'infettivologia ai politici, in modo che possano prendere delle decisioni in scienza e coscienza e non - conclude - per rispondere alla minoranza dello 0,7% dei no-vax". (ANSA)
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