«Sono leggermente preoccupato per il fatto che l’economia italiana continua a regredire e auspico che le autorità italiane facciano sforzi supplementari per mantenere in vita la crescita economica». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al termine del colloquio a Palazzo Chigi con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. «La Torino-Lione non è un progetto ideologico, è un progetto tecnico. Abbiamo concordato che i ministri di Italia e Francia parlino tra loro e poi con la commissaria Ue per vedere quale soluzione si può trovare. Lascio alla cura di francesi e italiani trovare un accordo». Il premier Conte difende l'operato del governo: «Avevamo previsto il rallentamento del debito pubblico per questo ha elaborato una manovra che vuole perseguire una politica espansiva ma responsabile approvando misure di cui il paese necessitava da troppi anni per ristabilire equità sociale». «Sul Def, l’impalcatura non cambia rispetto allo scenario concordato con la Commissione lo scorso dicembre», ha aggiunto il premier al termine del vertice bilaterale con Jean Claude Juncker. «L'impalcatura fiscale che inseriremo nel Documento di economia e finanza non cambia rispetto allo scenario concordato con la Commissione Ue lo scorso dicembre - ha detto Conte -. Il rallentamento congiunturale infatti viene pienamente riconosciuto dalle regole europee come un fattore transitorio che ci permette di mantenere stabile il disavanzo strutturale, la misura realmente rilevante di sostenibilità delle finanze pubbliche rispetto al patto di crescita e stabilità».