Venerdì 22 Novembre 2024

Europee, Di Battista: "Non mi candido. Andrò in India e intanto seguo un corso di falegnameria"

Tredici minuti di diretta Fb per ricomparire per dire di nuovo «arrivederci» al M5s. Alessandro Di Battista torna sui social dopo 40 giorni di assordante silenzio e spiega perché non si candiderà alle elezioni europee, come anticipato poche ore prima da Luigi Di Maio. Sostanzialmente perché non gli va e se una cosa non gli va - dice il popolare ex deputato romano, sorta di secondo leader M5S - «non la posso fare al cento per cento e non é giusto farla, specie un incarico pubblico». Di Battista conferma che andrà in India con la famiglia tra un paio di mesi, per i suoi reportage. Intanto si è iscritto a un corso di falegnameria a Viterbo, racconta premettendo di essere consapevole che sarà preso in giro per questa scelta. Dopo il rientro dal Centroamerica e l’impegno senza grandi risultati nella campagna per le regionali in Abruzzo, 'Dibbà non ha parlato per oltre un mese, suscitando illazioni su contrasti con il capo politico Di Maio e su una sua emarginazione. Ora ricompare per rassicurare il milione e mezzo di follower e spiegare la sua decisione. «Candidarsi vuol dire scegliere di mettersi al servizio della collettività - dice -, io non ci vorrei andare a Bruxelles a fare l’europarlamentare e se ci andassi senza volerlo non credo nemmeno che renderei bene». Di Battista, che ripete più volte di stare facendo «una vita che mi piace molto», tra il giornalismo e un nuovo libro «sul politicamente scorretto», comunque non esclude di ricandidarsi in futuro e si pronuncia su diversi temi. «In politica estera il M5S dovrebbe assumere una posizione dura, supportare le popolazioni ovunque nel loro diritto di stare a casa loro - dichiara -, sapendo che ciò provoca la reazione di governi e multinazionali». Condivide l’accordo sulla Via della Seta e sul caso di Marcello De Vito, arrestato per corruzione a Roma, è durissimo: «Se condannato mi auguro che cambi città...». Il tono a tratti é ancora da leader, ma 'Dibbà adesso pensa di più a sé.

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