Per la cittadinanza per Ramy Sherata e Adam El Hamami è ormai questione di ore. Dopo l’ok di Matteo Salvini - e del premier Giuseppe Conte - il governo si appresta a riconoscere la cittadinanza italiana per meriti speciali a due dei ragazzi del bsu sequestrato a San Donato Milanese. Sul via libera finale alla cittadinanza serve, tuttavia, il placet del Quirinale. Placet sul quale, al Colle, non c'è comunque alcuna intenzione di opporsi. Il Viminale ha inviato nelle ore scorse a Palazzo Chigi i documenti per dare il via all’iter.
La cittadinanza per meriti speciali, come prevede la legge del 5 febbraio 1992 sulle 'Nuove norme sulla cittadinanza', e in particolare l'articolo 9, comma 2, può essere concessa con Decreto del presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato e previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro degli Affari Esteri - allo straniero che abbia reso eminenti servizi all’Italia, ovvero quando ricorra un eccezionale interesse dello Stato.
Possibile, quindi, che già nel Consiglio dei ministri di venerdì pomeriggio si deliberi su una vicenda dove lo scontro politico tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini è stato più sotterraneo, ma non meno tangibile. E’ stato il vicepremier M5S a proporre «ufficialmente» all’alleato la cittadinanza italiana a Ramy. Salvini, al principio, ha tentennato salvo poi ripensarci e incontrare oggi gli studenti di Crema. Di più. Il leader leghista li ha condotti, sotto gli «occhi» delle telecamere a prendere un gelato a due passi da Montecitorio. E chissà se l’ok alla cittadinanza per Ramy e Adama arrivi proprio venerdì: Di Maio, in quelle ore, dovrà ancora rientrare in Italia dagli Usa.
(ANSA)
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