Lunedì 23 Dicembre 2024

Reddito cittadinanza, offerte di lavoro per chi guadagna poco e mini-auto ai disabili: primo ok alla Camera

Il vice premier Luigi Di Maio

Le Commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera hanno chiuso stanotte l’esame degli emendamenti al decretone su reddito di cittadinanza e pensioni e dato mandato al relatore per portare il provvedimento in Aula lunedì mattina, nei tempi previsti. Il decreto dovrà poi tornare al Senato per la seconda lettura e per essere approvato in via definitiva entro il 29 marzo. Via libera delle Commissioni all’inclusione dei working poor nelle politiche attive del lavoro dei centri per l’impiego. Secondo l’emendamento delle relatrici al decretone appena approvato a Montecitorio anche chi ha un lavoro, ma pagato pochissimo, sarà infatti considerato disoccupato e potrà quindi entrare nel patto per il lavoro previsto nel programma del reddito di cittadinanza e ricevere le cosiddette 'offerte congrue'. Più forze per i controlli sul reddito di cittadinanza, tra guardia di finanza e carabinieri. Ma anche il ruolo di vicepresidente per Inps e Inail, da introdurre dopo l'accordo trovato all’ultimo sul ticket per la guida dell’istituto di previdenza, affidato al momento a Pasquale Tridico e Adriano Morrone. Sono alcune delle ultime novità in arrivo sul decretone: i lavori delle commissioni stanno andando avanti a singhiozzo, tra problemi tecnici di bollinatura degli emendamenti e, come denunciano le opposizioni, un tira e molla continuo tra i due azionisti di maggioranza, Lega e Movimento 5 Stelle, che «non sono d’accordo su niente». Difficile ma non impossibile, sostengono sempre dalle opposizioni, che si riesca a rispettare l’approdo in Aula del testo, previsto al momento lunedì, e scontata la richiesta di fiducia, sia per consentire ai deputati la volata finale per le elezioni in Basilicata, sia per dare tempo al Senato di chiudere poi l’iter di conversione prima della scadenza del provvedimento il 29 marzo. Ecco in sintesi le ultime proposte di modifica ARRIVA AUDITEL PER VALUTAZIONE REDDITO. Tra le proposte di governo e relatrici (Elena Murelli e Dalila Nesci) spunta una sorta di 'auditel' per la valutazione del reddito di cittadinanza. Un campione di famiglie sarà sottoposto a test per verificare come funziona la misura, ottenendo in cambio l'esenzione dagli obblighi legati al reddito, tranne quello di dare disponibilità al lavoro e accettare offerte congrue. 6 MESI PER ADEGUARE DOMANDE A NUOVI REQUISITI. Tra le proposte, ancora in attesa del via libera delle commissioni, anche quella per fare salve le domande presentate in queste settimane, prima dell’approvazione definitiva del decretone. Queste istanze, che nei primi dieci giorni viaggiano attorno alle 100mila, si basano sui requisiti e sulla documentazione richiesta dal testo originale del decreto, senza tenere conto delle modifiche parlamentari, dalla certificazione patrimoniale dei Paesi d’origine per i cittadini extracomunitari approvata al Senato a quella, che ha ricevuto l’ok alla Camera, dell’Isee congiunta anche per i genitori non sposati e non conviventi. STRETTA SU ACCESSO REDDITO A GENITORI SINGLE. Le commissioni Affari sociali e Lavoro di Montecitorio hanno approvato anche alcuni altri emendamenti presentati da governo e relatrici, come la stretta per evitare i 'fintì genitori single. Una previsione che però andrà a impattare su tutte le coppie di genitori non sposate e non conviventi, che dovranno presentare l’Isee congiunta, anche magari quando uno dei due non si occupa, almeno dal punto di vista economico, dei figli minori. MINI-AIUTO A FAMIGLIE CON DISABILI: è arrivato anche il via libera al ritocco per venire incontro alle famiglie con disabili, che alza le soglie dei requisiti patrimoniali e rivede la scala di equivalenza, consentendo, in particolare ai nuclei numerosi, di ricevere 50 euro in più al mese (con il sussidio che passa da massimo 1.330 euro a massimo 1.380 euro). Ok anche alla possibilità di chiedere il reddito anche nei patronati. PIÙ CARABINIERI E GDF PER I CONTROLLI: dovrebbero essere approvate invece nelle prossime ore le proposte che aumentano gli ispettori sul campo per scovare i 'furbettì del reddito: "Nessuno resterà sul divano», assicura il sottosegretario all’Economia Laura Castelli, grazie all’iniezione di 100 finanzieri aggiuntivi e di 65 carabinieri per la tutela del lavoro in più. STOP REDDITO SE SI HANNO GUAI CON LA GIUSTIZIA. In base a quanto approvato in commissione, la sospensione del beneficio (compresa la pensione di cittadinanza) arriva non solo per condanne definitive, ma anche in caso si sia indagati o imputati. NIENTE REDDITO SE SI HANNO CASE ALL’ESTERO. Nuova stretta sugli stranieri: non si potranno richiedere reddito e pensione di cittadinanza se si posseggono immobili del valore superiore a 30.000 euro non solo in Italia ma anche all’estero.  

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