«Onore a chi ha vinto, rispetto per il voto. Vivo come una liberazione il fatto che ci sia un nuovo segretario. Tocca ad altri. Noi daremo una mano in modo leale e trasparente». Lo dice al Corriere della sera l’ex premier Matteo Renzi, che aggiunge: «Sono stato leale con Bersani; perché non dovrei esserlo con Zingaretti? Le scissioni noi non le abbiamo fatte; le abbiamo subìte».
«Non bisogna guardare il valore assoluto - dice quindi sul Pil e la crescita nel Paese -, ma il rapporto debito-Pil. Che era salito con Berlusconi, Monti, Letta anche perché il Pil era sceso. Noi l’abbiamo stabilizzato al 131%. Ora con Conte ha ripreso a salire. E il Paese è in recessione».
Come spiega allora il forte consenso che ancora ha il governo? «Sta già passando - risponde Renzi -. Intanto sono esplosi i 5 Stelle. E ne rivendico il merito. Quando sono andato da Fazio a dire 'Mai coi 5 Stelle' - spiega -, l’effetto sul medio periodo è stato la distruzione dei 5 Stelle. Se avessimo fatto quell'alleanza contro natura, l’effetto sarebbe stato la distruzione del Pd e la creazione di un bipolarismo 5 Stelle-Lega. Mi sono preso gli insulti di una parte dei dirigenti che quell'accordo lo volevano; ma il mio impegno ha permesso di salvare il Pd».
Alla domanda su come andranno i democratici alle Europee, Renzi risponde: «Meglio del previsto. E pure alle amministrative, come ho detto al mio amico Dario Nardella. Il futuro del Pd è roseo». «Salvini - avverte - sta iniziando a saturare. In questo sono un esperto: ci ho messo tre anni a saturare la presenza politica. Il film è lo stesso».
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