
Il Consiglio dei ministri, accogliendo le motivazioni presentate da Legambiente Sicilia, ha impugnato la norma sui centri storici approvata dall’Ars, lo scorso dicembre, perché in netto contrasto con il Codice dei Beni culturali, gli articoli 9 e 117 della Costituzione e l’art. 14 dello Statuto regionale.
«Questa scandalosa norma - dice Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia - minacciava l’integrità dei centri storici e degli immobili d’interesse storico e culturale presenti, consentendo anche la demolizione e interventi di pesante ristrutturazione edilizia. E tutto su semplice iniziativa dei privati e riducendo la competenza della Soprintendenza a semplice parere non vincolante. Adesso attendiamo fiduciosi il pronunciamento della Corte costituzionale, affinché questa vergognosa norma venga definitivamente bloccata».
Persone:
4 Commenti
Giovanni
17/02/2019 08:09
La Soprintendenza un Ente inutile da smantellare....
Mary
17/02/2019 14:38
Giustissimo.....
Tifoso
17/02/2019 14:47
Inutile e in più direi pericoloso gestite e in mano a persone che ormai pensano di essere Dio in terra. Mi scuso immediatamente con DIO, per aver paragonato tanti mediocri a sua Santità.
Vittorio
17/02/2019 23:47
Molti incompetenti al comando.
Stufo
18/02/2019 12:50
Questa e' la quarta o quinta volta che ci provano a voler cancellare le norme di tutela ma dovranno fare I conti con la propria coscienza prima e con Roma.poi certi o molti politici siciliani a servizio delle lobby e dei poteri occulti povera sicilia e dire che Musumeci mi era apparso come il male minore