Lunedì 23 Dicembre 2024

Finanziaria, Armao: "Maratona controversa ma ci siamo riusciti". M5s: "Manovra senza prospettive"

"Approvati dall'Ars la legge di bilancio e la legge di stabilità 2019-2021, dopo un solo mese di esercizio provvisorio, non accadeva da 15 anni. E' stata una lunga e controversa maratona d'Aula, ma ci siamo riusciti". Così in un post su Facebook l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao, dopo il via libera dato all'alba alla manovra Finanziaria.  “Abbiamo lavorato per dare una finanziaria alla Regione che non fosse lacrime e sangue - commenta Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc -. In parlamento, con senso di responsabilità, si è posto rimedio alle falle che interessavano i capitoli di settori come quello agicolo-forestale e culturale. Sono stati garantiti i fondi, ad esempio, all’Esa, ai Consorzi di Bonifica ed ai Teatri siciliani. La maggioranza è andata avanti a ranghi completi senza per questo voler lanciare sfide al governo nazionale, poiché siamo certi che la trattativa portata avanti dal presidente Musumeci e dall’assessore Armao, per spalmare l’intero disavanzo in trent’anni, andrà a buon fine anche contro ogni menagramo che avrebbe voluto far saltare questa legge di stabilità”. “Nella logica della pianificazione della mobilità ecosostenibile del trasporto pubblico locale abbiamo ritenuto fondamentale sostenere economicamente l’Amat di Palermo facendo stanziare in finanziaria ulteriori 4 milioni aggiuntivi rispetto allo stanziamento iniziale. Sul capitolo del Trasporto pubblico locale ora, complessivamente, ci sono 48 milioni anziché 44. Siamo convinti che questi fondi servano d’aiuto alle aziende partecipate comunali del settore che hanno già avviato la fase di progettazione per la realizzazione di nuove linee del tram, come l’Amat che sta lavorando per Palermo città sempre più europea e con migliori servizi”. Lo affermano Edy Tamajo e Giuseppe Milazzo, rispettivamente deputato di Sicilia Futura e capogruppo di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana. Dai banchi dell'opposizione, intanto, arrivano dure critiche al governo. "Una manovra pessima e senza prospettive, frutto di artifici contabili più che di vere risorse e con tante norme ad alto rischio impugnativa". Con queste motivazioni il M5s, spiega in una nota, ha "votato no a una Finanziaria di cui non ha condiviso quasi nulla". "Questo governo irresponsabile - afferma il capogruppo Francesco Cappello - appende i destini di migliaia di lavoratori alle decisioni di Roma, ma non provi a scaricare sull'esecutivo nazionale le proprie colpe e inettitudini. Con senso di responsabilità siamo rimasti in aula, condividendo alcune norme e provando a rendere meno peggiore il testo con alcuni emendamenti, ma l'impianto era veramente pessimo". "Musumeci ancora una volta - conclude Cappello - sì è dimostrato incapace di cercare strade, ma sarà abilissimo a trovare scuse. Peccato per lui che i siciliani, con l'acqua alla gola, ormai non gli credano più". "Alla fine la montagna ha partorito il topolino. Approvata la finanziaria regionale più inutile della storia siciliana", dice Antonello Cracolici, parlamentare regionale del Pd. "Musumeci un anno fa annunciava che con il 2019 sarebbe stata chiara la sua strategia di rilancio della Regione. Il risultato è il nulla. Anzi - continua Cracolici - per la prima volta intere categorie sociali avranno meno risorse dell’anno prima. Alcuni, come gli operai dei consorzi di bonifica, della meccanizzazione dell’Esa e del vivaio Paulsen, hanno rischiato di non essere nemmeno avviati al lavoro, per zero coperture nel bilancio. Solo grazie al Pd sono stati spostati 20 milioni di euro, dai 30 milioni disponibili per nuove iniziative legislative (fondi globali). Insomma - conclude Cracolici - hanno provocato il disastro con la creazione di un buco di oltre 2,1 miliardi di euro, che una gestione più accorta avrebbe potuto evitare e che adesso rimette nelle mani del governo nazionale la soluzione dei problemi finanziari della Sicilia. Che Dio ci aiuti!". “La bocciatura con voto segreto dell’emendamento Pd che chiedeva il ripristino dello stanziamento 2018 - aggiunge il parlamentare Pd Anthony Barbagallo -, apre per i teatri siciliani una stagione dura, che rischia di compromettere la sopravvivenza degli enti e la preparazione dei cartelloni”.

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