Il colpo di scena è maturato nelle dorate stanze riservate dell’Ars. Il centrodestra trova l’intesa su una mossa per sbloccare la Finanziaria evitando i tagli per oltre 200 milioni.
In pratica, la maggioranza ha scritto un emendamento che spalma in 30 anni l’intero disavanzo da 2,1 miliardi rilevato dalla Corte dei Conti. Per coprire questo debito nella manovra attuale il governo era stato costretto a spostare tutte le risorse disponibili tagliando oltre 200 milioni, quasi 300, in settori come precari, trasporti, consorzi di bonifica, forestali.
Ora invece si spalmano i 2,1 miliardi in 30 anni, sbloccando così subito i pagamenti e cancellando i tagli. La giunta si muove come se a Roma fosse già stata approvata la norma con cui la Regione ha chiesto il “permesso” per fare questa operazione. Norma che invece a Roma finora non è passata. Dunque si tratta di una forzatura, una sfida della Sicilia al governo nazionale.
Accantonata invece la via che avrebbe condotto a trattenere in Sicilia i 280 milioni incassati dall’Iva, somme che però la Regione incassa per girarle poi allo Stato. Trattenere questi soldi sarebbe stata più di una forzatura, secondo alcuni avrebbe condotto a una sicura impugnativa da parte dello Stato e anche a un procedimento della Corte dei Conti. Infatti nessuno ha voluto firmare l’emendamento e gli uffici si sono rifiutati di avallarlo con relazioni tecniche.
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