Lunedì inizia la settimana decisiva per la Finanziaria che appare tutta in salita, non solo per il numero di emendamenti presentati, oltre 500, ma anche per la 'battaglia' promessa dalle opposizioni su determinate norme e tagli.
A tutto ciò si aggiungono le proteste di alcune categorie di lavoratori che già nei giorni scorsi hanno manifestato pubblicamente la propria contrarietà alle decisioni del governo Musumeci e che continueranno a battersi per difendere i propri interessi anche nella settimana chiave.
Lunedì mattina i Forestali del Sifus hanno deciso di scendere in campo in un sit-in permanente davanti palazzo dei Normanni, protestando contro i tagli previsti dalla manovra.
"Il governo Musumeci (grande amico dei Forestali, in tempo di convegni e di elezioni) ha tagliato 53 milioni dalla Finanziaria in corso e, seppur si pensa che debbano rientrare da fondi FSC, la maggior parte dei lavoratori rimane scettica su tale manovra. Mancano i progetti e, manca la voglia di mettere in atto un piano di riordino come sempre sbandierato da tutti e da tanti. Non c'è voglia di cambiare e su questo i sindacati di base e di categoria si stanno organizzando a tal proposito", scrivono in una nota.
I sindacati di categoria si sono riuniti alcuni giorni fa sotto palazzo d'Orleans ma non era presente nessuno degli interlocutori.
"Si rischia seriamente con questi tagli di non poter affrontare il 2019 - fanno sapere - e penalizzazioni di giornate che sono all'ordine del giorno e che mettono sempre in ansia i circa 20mila lavoratori".
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