«Le azioni poste in essere dal ministro dell’Interno si pongono pertanto in attuazione di un indirizzo politico-internazionale, che il Governo da me presieduto, ha sempre coerentemente condiviso fin dal suo insediamento. Di questo indirizzo, così come della politica generale del Governo, non posso non ritenermi responsabile, ai sensi dell’articolo 95 della Costituzione» scrive il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel documento allegato alla memoria presentata dal vicepremier Salvini sul caso Diciotti. «In primo luogo l’azione del governo è stata indirizzata a contrastare il traffico odioso di essere umani e a impedire la tragica perdita di vite umane» continua Conte nel documento. «In secondo luogo il governo ha posto in essere ogni azione utile a promuovere una politica di contrasto all’immigrazione irregolare quanto più possibile condivisa a livello europeo - prosegue - In particolare ebbe luogo un’interlocuzione con le autorità maltesi relativamente all’individuazione del porto di sbarco e fu avanzata una richiesta agli altri Stati membri dell’Unione e alla Commissione Europea per la redistribuzione di migranti». «La vicenda che ha riguardato l’unità navale è dunque pienamente ascrivibile all’esercizio della funzione di governo per il perseguimento di obiettivi di politica migratoria tesi a contrastare il traffico di esseri umani e a richiamare gli altri Stati membri dell’Unione europea a un’onere di condivisione nella gestione del fenomeno, fin dalle operazioni di ricerca e soccorso in mare», recita un altro passaggio del documento.