Domenica 22 Dicembre 2024

Palermo, assunzioni sospette all'Ast: il caso finisce in Parlamento

Finisce in Parlamento il caso delle 40 assunzioni di autisti all'Ast. Un reclutamento avvenuto tramite un'agenzia interinale, visto che l'azienda non può bandire concorsi, ma che poi è stato fatto attingendo a nomi selezionati dai dirigenti della partecipata regionale. Ora su tutto questo i grillini chiedono chiarimenti all'assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone. L'interrogazione parlamentare urgente è stata depositata – dopo l'articolo apparso sul Giornale di Sicilia – dal deputato Luigi Sunseri: “L’Ast continua a comportarsi come azienda pubblica quando pretende i contributi e come una ditta privata quando deve assumere figure professionali, non disdegnando probabilmente di rivolgersi a segnalazioni politiche. Il caso delle quaranta persone assunte con procedure tutt’altro che trasparenti giunga immediatamente al vaglio dell’assessore Falcone che deve risponderne subito”. L’Azienda siciliana trasporti, nel pieno di una crisi finanziaria senza precedenti, ha arruolato dei nuovi autisti. Formalmente le selezioni sono state affidate all’agenzia Wintime proprio perché in questo momento l’azienda, che vive di finanziamenti regionali, non potrebbe bandire concorsi. «La necessità di assumere - spiega però il direttore Ugo Fiduccia - nasce dal fatto che non riusciamo più a sostituire i 56 autisti che sono andati in pensione nell’ultimo anno. Soltanto a Trapani ne mancano 18. A Messina ne abbiamo persi 9 e così è un po’ in tutte le aree della Sicilia». L’Ast ha fatto ricorso alla Wintime malgrado il contratto con questa agenzia fosse scaduto. L’Azienda aveva in corso una gara per individuare un’altra agenzia di lavoro a somministrazione ma una serie di ricorsi hanno bloccato l’affidamento del servizio. E così i vertici dell’Ast hanno deciso di prorogare il vecchio contratto con Wintime. Quest’ultima avrebbe però dichiarato all’Ast di non avere nei propri albi personale con la qualifica di autista di bus: «Così ci ha detto l’agenzia - spiega Fiduccia - e allora abbiamo cercato nelle varie province quanti avevano in passato lavorato con noi o avevano in genere questa qualifica e, quando li abbiamo trovati, gli abbiamo suggerito di iscriversi alla Wintime». E così è stato. In poche settimane, fra la fine del 2018 e i primi giorni di quest’anno, in tanti si sono iscritti alla Wintime e subito dopo sono stati assunti all’Ast. Il contratto è a termine: scadrà ad aprile. Ma ciò ha dato vita a parecchi sospetti. Nell’esposto inviato alla Procura di Palermo, ai Carabinieri della stazione Resuttana Colli e al comando regionale della Guardia di Finanza il gruppo di giovani escluso dalle selezioni rivela che «l’azienda ha proceduto per chiamata diretta selezionando amici, parenti e compari».  I nomi sono stati segnalati da Fiduccia e dal vice presidente, Eusebio D'Alì. Il direttore si difende: «È vero, sono di Marineo ed è normale che conosco molte persone di quella zona. Ma ho segnalato solo personale di cui conoscevo la professionalità. Proprio perché alla guida dei bus non possiamo mettere persone senza esperienza». D’Alì, uno dei più noti esponenti di Forza Italia a Palermo, aggiunge di aver ricevuto “un centinaio di curricula e segnalazioni dopo che si è sparsa la voce che l’Ast cercava personale. Molte segnalazioni sono arrivate anche dalla politica. Ma io mi sono limitato a girare queste segnalazioni al direttore generale chiedendogli di verificare se ci fosse qualcuno all’altezza dell’incarico. Lui mi ha poi spiegato che tutti i nomi erano stati inviati all’agenzia e che questa avrebbe selezionato solo personale qualificato. Mi risulta infatti che solo una persona, fra quelle che mi avevano mandato il curriculum, è stata poi assunta”. Una situazione che ha fatto indignare i grillini: “Il caso Ast - spiega Sunseri - pone ancora una volta l’accento sulla necessità di trasparenza nelle partecipate regionali anche in fatto di assunzione di personale. Ast e altre partecipate, non siano luogo di segreteria politica”. E la deputata la deputata Stefania Campo aggiunge: “Fin quando la politica nominerà gli amministratori allo scopo di controllare ed occupare le postazioni di potere, la Sicilia non diventerà mai bellissima. C’è un solo modo per cambiare: puntare sul merito, sulle competenze, sulla dignità e la parità dei diritti”.

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