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Via libera a reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni: ecco cosa prevede il decretone

Via libera a reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni. Dopo sette mesi di discussioni e vertici, nonostante un taglio delle risorse in manovra, le misure di bandiera del governo giallo-verde prendono forma in un decretone varato "in venti minuti" in Consiglio dei ministri. Riguarderanno "1 milione di pensionati e 5 milioni di poveri": quota 100 creerà "1 milione di posti" e il reddito avrà norme "antidivano". Ma ecco ecco cosa prevede il decreto:

Quando parte e quanto vale

Il reddito di cittadinanza scatta dal mese di aprile 2019 e decorre dal mese successivo a quello della richiesta. Il beneficio è di 500 euro (6.000 euro l’anno) moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza e 280 euro al mese (3.360 euro l’anno) per il sostegno all’affitto. Con il mutuo il sostegno casa è di 150 euro (1.800 l’anno). Si va quindi da 780 euro per un nucleo con un solo componente, a 1.330 euro per una famiglia di 3 adulti e 2 minorenni. La pensione di cittadinanza è di 630 euro al mese (7.560 l’anno) per scala di equivalenza più 150 euro al mese (1.800 l’anno) per il sostegno all’affitto.

Beneficiari

Sono i cittadini italiani o europei o di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno residenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo. Nel nucleo familiare si considerano i coniugi anche separati o divorziati se risiedono nella stessa abitazione; fa parte del nucleo familiare il figlio non convivente fino a 26 anni di età, non sposato e senza figli, a carico dei genitori.

Il patto per il lavoro

Per avere il Rdc i componenti della famiglia maggiorenni (non già occupati e che non frequentano un corso di studi o di formazione) devono essere disponibili ad accettare un lavoro, a fare attività al servizio della comunità, a seguire un percorso di riqualificazione professionale, a completare gli studi, a seguire un progetto di autoimprenditorialità. Esonerati da questi obblighi chi ha carichi di cura, cioè bimbi sotto i tre anni o familiari con disabilità grave o non autosufficienti. Il beneficiario stipula presso il Centro per l’impiego un Patto per il Lavoro e viene registrato nella piattaforma digitale; si impegna quindi ad accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue: nei primi sei mesi entro 100 km di distanza, oltre il sesto mese entro 250 km, in tutta Italia dopo un anno (se in famiglia non vi sono minori e disabili) e ha tre mesi di beneficio dall’inizio del nuovo impiego per le spese di trasferimento.

La Carta Rdc

Il beneficio è erogato attraverso la Carta Rdc che permetterà di effettuare prelievi in contante. È vietato usare la carta per gioco d’azzardo.

Sanzioni

Chi fornisce dati e notizie false e occulta redditi e patrimoni, o lavora al nero è punito con la reclusione da due a 6 anni. Il beneficio decade e bisognerà restituire quanto indebitamente percepito. Si potrà richiederlo nuovamente dopo 10 anni.

Risorse

Viene istituito un Fondo che ha a disposizione 5 miliardi e 974 milioni di euro nel 2019; 7 miliardi e 571 milioni nel 2020; 7 miliardi e 818 milioni nel 2021 e 7 miliardi e 663 milioni a decorrere dal 2022. Per il 2019 e il 2020 l’Anpal servizi potrà spendere 250 milioni per nuovo personale ed è autorizzata a stabilizzare i dipendenti a tempo determinato spendendo fino a 1 milione. In caso di esaurimento delle risorse disponibili sarà rimodulato l’ammontare del Rdc.

Criteri di accesso

Occorre avere un valore Isee inferiore a 9.360 euro; un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30 mila euro; un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro, accresciuto di 2.000 euro per ogni componente della famiglia fino ad un massimo di 10.000, incrementato di 1.000 per ogni figlio successivo al secondo e di 5.000 per ogni componente con disabilità. Per la pensione di cittadinanza la soglia è di 7.560 euro.

Chi resta fuori

Per avere il Rdc non bisogna avere acquistato un’auto nei sei mesi prima o aver comprato negli ultimi due anni una vettura di cilindrata superiore a 1.600 cc nonchè moto di cilindrata superiore a 250 cc. Nessuno in famiglia deve avere navi e imbarcazioni da diporto. Non hanno diritto al reddito coloro che sono in carcere o ricoverati in istituti di cura di lunga degenza a carico dello Stato.

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