Un altro buco nell’acqua. L’Ars non riesce a riunire neppure la conferenza dei capigruppo, per il secondo giorno consecutivo, e così slitta perfino la semplice fissazione del calendario dei lavori. Sempre più lontana l’approvazione della manovra economica e sempre più vicino il ricorso ad almeno un altro mese di esercizio provvisorio.
Sulla carta, il motivo del nuovo rinvio di oggi è che il governo non ha ancora spedito all’Ars i testi definitivi del cosiddetto Collegato, la legge che andrebbe approvata immediatamente dopo Finanziaria e bilancio e che dovrebbe racchiudere tutte le misure di carattere più politico sollecitate da assessori e partiti. In realtà il Collegato è composto da quattro diversi tomi, solo uno dei quali è stato spedito in Parlamento dalla giunta. Degli altri non c’è traccia.
In mancanza di questi documenti è stata prima la commissione Bilancio a rinviare ancora l’inizio dell’esame della Finanziaria e poi la conferenza dei capigruppo a rinunciare a fissare il nuovo calendario dei lavori. Se ne riparlerà domani. Ma restano i dubbi sul cammino della manovra.
E si amplificano le proteste dell’opposizione: “La paralisi del governo Musumeci e le divisioni della sua maggioranza hanno portato l’Ars ad una impasse totale – ha detto il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo -. Non è immaginabile tenere in ostaggio il Parlamento in attesa che la maggioranza raggiunga l’intesa politica sulla manovra economica, mentre c’è una intera regione che aspetta risposte a problemi sempre più urgenti. Se i testi dei Collegati non arriveranno all’Ars entro domani – aggiunge Lupo - il presidente Miccichè ne prenda atto e consenta al Parlamento di proseguire l’esame dei disegni di legge di Stabilità e di Bilancio”.
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