Finanziaria, domenica di lavoro per la giunta. M5S: "Collaboriamo se scriviamo insieme le riforme"
La Finanziaria è ancora in alto mare e i numeri degli emendamenti presentati dai deputati non fanno presagire nulla di buono. Domani la giunta di governo si riunirà, eccezionalmente di domenica, per dare il via libera al Collegato e presentarlo all'Ars lunedì. Una manovra, che a detta di Nello Musumeci, sarà snella e che intende tagliare diversi contributi. Ma la "pioggia" di emendamenti presentata da tutte le forze politiche potrebbe rallentare l'iter. Sono 540 le proposte avanzate dai deputati e proprio ieri mattina all’Ars la discussione sulla legge di Stabilità e sul bilancio si è fermata prima ancora di partire. Inoltre, la Commissione Bilancio non ha ancora iniziato ad esaminare gli emendamenti alla Finanziaria e ovviamente, come sempre, la coperta si rivelerà corta e quindi i soldi non basteranno a coprire tutto quello che è stato proposto. L’ipotesi di una proroga, quantomeno di un altro mese, dell’esercizio provvisorio, si fa sempre più probabile.
In un clima di incertezza e di serrate trattative, il M5S sottolinea come l'atteggiamento di Musumeci sia cambiato nell'ultimo periodo: "Più che un messaggio a noi è un chiaro segnale di fumo ai suoi alleati e ai collaborazionisti del PD", dichiara il gruppo parlamentare all'Ars. "Non possiamo non notare il repentino e inaspettato cambio di opinione del presidente della Regione rispetto a qualche settimana fa, ma questo, più che una reale apertura per risolvere i problemi della Sicilia, ha tutto il sapore della mossa di chi - continua -, in netta difficoltà a causa dei continui strattonamenti di giacchetta che non gli consentono di prendere con serenità le dovute decisioni per la Sicilia, vuole lanciare un messaggio chiaro alla sua compagine in vista della Finanziaria". "A noi non interessano le poltrone, ma solo il bene dei nostri territori", proseguono i Cinquestelle che su una possibile "collaborazione" richiesta dal presidente della Regione, ribadiscono che: "quello che abbiamo già detto nel recente passato: si liberi dall’imbarazzo di chi lega le sue mani e, attorno ad un tavolo, alla luce del sole e davanti ai cittadini, con un foglio bianco e due penne, scriviamo assieme le riforme per salvare la Sicilia. Non ci interessa altro, solo il bene della nostra terra. Ma prima - concludono i parlamentari - si liberi dai suoi problemi, sulla sabbia non si costruisce nulla".