Trivellazioni, scontro anche all'Ars: botta e risposta tra Popolari ed Autonomisti e Cinquestelle
Scoppia il caso trivellazioni in Sicilia con scambio di accuse tra le forze politiche dopo le nuove autorizzazioni per la ricerca del petrolio nel mar Ionio. A lanciare le critiche, in ordine di tempo, è il presidente del Gruppo Parlamentare Popolari ed Autonomisti, Carmelo Pullara. “Gli stessi Cinquestelle che per anni ci hanno regalato slogan e manifestazioni a tutela del nostro mare e dell’ambiente, oggi , al Governo, autorizzano le trivellazioni nello Ionio”, dichiara. Il Ministro Sergio Costa ha negato di aver firmato il via all’entrata dei colossi petroliferi: "Da quando sono ministro non ho mai firmato autorizzazioni a trivellare il nostro Paese e i nostri mari e mai lo farò", rimbalzando la responsabilità sul vecchio Governo ma Pullara, che difende gli interessi dei siciliani ed in particolare degli agrigentini essendo lui stesso di Licata, non ci sta: "Sarebbe giusto che la Lega prendesse posizione e i Cinquestelle rispondessero del tradimento perpetrato nei confronti dei loro stessi elettori e di chi ha risposto fiducia, ancora, in un Movimento che si rivela ancora una volta propagandistico e basta". Il deputato regionale si dice preoccupato e ricorda "gli slogan “il mare non si tocca” e le bandierine gialle nelle piazze. Mi chiedo cosa pensano i pentastellati agrigentini e locali del rimbalzo di competenze di Di Maio”. Di tradimento non vogliono sentir parlare i deputati regionali del M5S tirati in causa: "La linea non è mai cambiata - afferma Giampiero Trizzino componente Cinquestelle in Commissione Ambiente all'Ars -. Le autorizzazioni rese sono legate a procedimenti di VIA (valutazioni impatto ambientale) che - spiega - risalgono alla passata legislatura e sono già concesse quindi non si può tornare indietro. L'unico atto che mancava riguardava la dichiarazione finale che viene sottoscritta dal dirigente generale del ministero ma il titolare del dicastero non ha alcuna competenza". "L'unica cosa che può essere fatto - prosegue Trizzino - è impugnarlo ma noi siamo stati chiari: dall'insediamneto del nostro governo, se ci saranno nuove valutazioni sulle trivellazioni, noi saremo contrari". Inoltre, il deputato ricorda che il Movimento "è tornato indietro dove si poteva, ad esempio per quanto riguarda l'inceneritore di Pace Mela". "Il codice dell'ambiente parla chiaro. Se il procedimento di valutazione è chiuso - ammette - non c'è nulla da fare. Pullara se vuole lo impugni. Noi siamo contro le trivellazioni del mare ma la legge e il diritto non possono essere interpretati a seconda del'orientamento politico. Se l'autorizzazione è stata resa l'unica cosa da fare è impugnare il provvedimento ed è quello che l'onorevole può fare". Il presidente del Gruppo Parlamentare Popolari ed Autonomisti ha annunciato che parteciperà il prossimo 12 gennaio, a Licata, ad una manifestazione contro le trivellazioni. "A livello politico - conclude l'onorevole Trizzino - ne il ministro competente ne il presidente del Consiglio ne noi abbiano il potere di andare contro una ratifica già avvenuta. Invece di manifestare, Pullara può impegnarsi con un'azione giudiziaria".