L'accordo con l'Ue è ormai a un passo. Basterebbe un ultimo ritocco, in totale di circa un miliardo, ai fondi per reddito di cittadinanza e quota 100.
Sarebbe questo uno degli interventi messi dal governo sul tavolo, alle battute finali della trattativa con Bruxelles. Ma resta massimo il riserbo sulla proposta italiana che avrebbe portato il ministero dell'Economia a sbilanciarsi sull'accordo "fatto" con la commissione Ue. Anche perché, spiegano fonti qualificate, il finale di partita non è ancora scritto.
Ma per reperire la cifra - più di un miliardo - che fino all'ultimo sembrava "ballare", si sarebbe messa in campo, tra le altre ipotesi, un rafforzamento della web tax e anche una riduzione ulteriore, da circa 500 milioni ciascuna, delle due misure di bandiera che ne ritarderebbe l'avvio di qualche settimana.
Dalle fila del governo in serata trapela molto disappunto per l'uscita di Giovanni Tria sull'intesa con Bruxelles. E anche lo stupore di chi racconta di limature fino all'ultimo in corso. C'è chi si spinge a ipotizzare una forzatura del ministro per intestarsi l'accordo e per mettere i vicepremier davanti al fatto compiuto.
Tra gli interventi per portare il deficit al 2,04% ci sarebbero le annunciate dismissioni di immobili pubblici, il rinvio di agevolazioni fiscali per operazioni delle grandi aziende, un rafforzamento della web tax ai giganti della rete, tagli di spesa messi a punto dalla Ragioneria e anche un ultimo taglio a reddito e quota 100. Questo intervento, spiegano dal governo, non comprometterebbe le due misure e dunque potrebbe ricevere il via libera dei due vicepremier, anche se potrebbe far slittare ad aprile l'avvio degli interventi.
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