Lunedì 23 Dicembre 2024

Ex Pip, precari ed enti regionali: l'Ars "salva" gli stipendi. Ecco a chi vanno i fondi

Il ddl sulle variazioni di Bilancio approvato ieri sera dall'Ars accontenta un poco tutti. Intanto, tirano un sospiro di sollievo i dipendenti regionali che vedranno erogare dalla Ragioneria gli stipendi prima della chiusura della cassa regionale. Poi, ecco i soldi, 5 milioni e mezzo, per gli ex Pip. Si tratta di una norma che tutela i lavoratori anche qualora la Corte Costituzionale bocciasse la possibilità di transito in Resais. Una decisione sostenuta fermamente dalla deputata del Misto, Marianna Caronia. Ripristinati i fondi destinati ai 31 Comuni virtuosi nella raccolta differenziata, ovvero quelli che hanno superato la soglia del 65% e sono stati stanziati soldi per i Comuni in dissesto e pre-dissesto. Il Comune di Catania avrà gli 8 milioni di euro, mentre il Libero Consorzio di Siracusa 2. A festeggiare, i dipendenti dell'Istituto vino e olio, Zootecnico, Incremento Ippico, Vivai Paulsen che vedranno nelle casse complessivamente 1,3 milioni di euro. Poi ecco i finanziamenti più esigui: 100 mila euro per le Opere riunite “Florio e Salamone”, 47 mila euro per il lavoratori del dipartimento di Protezione civile, 415 mila euro per il Brass Group. Ripristinato anche il fondo per le Ipab anche se ciò non consentirà di pagare tutti gli stipendi arretrati. “Voglio ringraziare i deputati della maggioranza e delle opposizioni che, con grande senso di responsabilità, hanno permesso di approvare questo ddl sulle variazioni di bilancio”. L’ha detto il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, dopo aver messo attorno a un tavolo gli esponenti della maggioranza e delle opposizioni, che hanno trovato l’accordo sulla riscrittura del ddl in un unico maxiemendamento. “Poiché sarà possibile pubblicare sulla gazzetta ufficiale le variazioni di bilancio, potranno essere pagati gli stipendi di circa 4 mila precari tra ex PIP, forestali e personale dei consorzi di bonifica, che così potranno trascorrere il santo Natale con serenità”. Una manovra definita da alcuni parlamentari “tutta stipendi” e, se da un lato c'è la maggioranza che esulta, dall'altro M5S e Pd non possono che storcere il naso e attaccare il governo. "Abbiamo lavorato con senso di responsabilità ad una manovra di variazioni di bilancio necessaria per fronteggiare una grave situazione di crisi, consentendo di sbloccare servizi essenziali per i cittadini e di pagare stipendi arretrati a tanti lavoratori”. Lo ha detto il capogruppo Pd Giuseppe Lupo. “Il Pd si è battuto per la creazione di un fondo a favore di Comuni in dissesto, predissesto o con ritardi nel pagamento degli stipendi ai dipendenti, - aggiunge Lupo - e per garantire sostegno economico per il trasporto degli studenti pendolari. Ci siamo opposti alla riduzione del fondo per i Comuni che hanno raggiunto il 65 percento di raccolta differenziata ed ai tagli scriteriati ai fondi antiracket e agli Istituti di assistenza e beneficenza. Abbiamo lavorato per garantire sostegno al reddito delle categorie svantaggiate e per dare risposte ai lavoratori dell’Istituto Vite e Olio garantendo anche lo svolgimento delle attività istituzionali". “Assicurare gli stipendi a una vasta platea di lavoratori – ha commentato il presidente della commissione Antimafia Claudio Fava - è cosa doverosa, ma non può essere l'unica attività del Parlamento e del Governo Regionale. Resta, infine, un grosso vulnus relativo alla ripetizione anomala del voto in aula. Al netto delle valutazioni di merito si rischia una parodia della democrazia. Avevamo auspicato e proposto, anche con diversi emendamenti presentati, - ha aggiunto - l'eliminazione di alcuni tagli che ci sembravano assolutamente inaccettabili come quelli ai comuni virtuosi in materia di riciclo dei rifiuti e al fondo di solidarietà per le vittime di estorsioni: da questo punto di vista, possiamo essere soddisfatti per aver ottenuto il ripristino di queste misure. Restano assenti, ancora una volta, interventi strutturali per la prevenzione dei rischi idrogeologici".

“Votazione farsa all’Ars, con una manovra prima bocciata e poi rivotata per farla passare. Questo governo e questa maggioranza non finiscono mai di stupire, ovviamente in negativo”. Lo affermano, invece, i deputati del Movimento 5 stelle all’Ars.

“La variazione – afferma il capogruppo Francesco Cappello  - era e resta una manovra certamente del tutto inadeguata, anche dopo la riscrittura. Non risolve i problemi dei Comuni e continua a contenere autentiche marchette in favore dei componenti della maggioranza che non hanno perso il vizio di introdurre provvedimenti di carattere localistico, anni luce distanti dal tenore di quelli che contraddistinguono l’attività legislativa del parlamento regionale siciliano. Inaccettabili, soprattutto – continua Cappello - i tagli ai disabili e i fondi esigui riservati ai Comuni. Da salvare ben poche cose, tra queste il ripristino, anche se solo in parte, del fondo anti racket, del vitalizio per i talassemici e, soprattutto, la restituzione di pari dignità anche a quei Comuni che erano stati esclusi dall’assegnazione di risorse economiche a causa dell’ostinazione del governo regionale a non volere istituire il fondo unico a loro dedicato. Importante – conclude Cappello - anche il ripristino del fondo per le Ipab, ingiustificatamente cancellato, anche se questo rimane del tutto insufficiente per assicurare le mensilità arretrate che i dipendenti di questi enti aspettano da anni".

Terminato l'assestamento di Bilancio, adesso è tempo di pensare a Bilancio e Finanziaria 2019 e, come sempre, con tempi davvero risicati. Tra i corridoi di palazzo dei Normanni, ieri c'era chi già parlava di esercizio provvisorio.

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