
La presidenza della Regione siciliana ricostituirà l’ufficio stampa che il procedente governo di Rosario Crocetta aveva chiuso con il licenziamento dei giornalisti. Lo ha annunciato il presidente Nello Musumeci che ha sottolineato, durante la conferenza stampa in cui ha tracciato un bilancio del primo anno del suo governo, la necessità di ricostituire una struttura fondamentale per un’informazione "libera e democratica".
Durante il suo primo anno di governo Musumeci si è avvalso del lavoro di un solo giornalista mentre la Regione Lazio ne ha 32 e la Lombardia 28.
Il bando per il nuovo concorso è pronto. Prevede una quota di riserva per i giornalisti che vi erano occupati prima
dell’abolizione del servizio.
Sarà pubblicato dopo l’esame del testo da parte dell’Aran.
7 Commenti
biagio
07/12/2018 14:30
Musumeci, ma che paragoni fa, la regione lombardia ha 28 addetti stampa perché è la regione più ricca d'Italia e ha il doppio degli abitanti della Sicilia. Siamo pieni di debiti e l'economia siciliana è agli ultimi posti, se lo ricordi bene prima di continuare a sperperare soldi dei siciliani
fino
07/12/2018 14:35
I comuni e le province sono al collasso, non si riesce nemmeno a pagare gli stipendi e Musumeci pensa a ripristinare il faraonico ufficio stampa precedente che Crocetta aveva giustamente abolito. Si continua con la politica degli sprechi.
vittorio
07/12/2018 14:57
Nullo, stai ripristinando l'unica cosa giusta che aveva fatto Saruzzo abolendo sto carrozzone? Con tutti i guai in cui sei impelagato, che vai a pensare? All'ufficio stampa. Allora è vero che tra il nulla di prima ed il Nullo di ora, come canta Rigoletto, "questo o quello per me pari sono". Forza Nullo, che lo superi, complimenti.
CREPILINVIDIA
07/12/2018 16:43
@ Biagio e a coloro che non vogliono capire. La Regione siciliana, poiché a Statuto speciale, ha una organizzazione di assessorati e di altri uffici che (criticabili o meno) hanno strutture e attività poderose, come i ministeri. L'Ufficio stampa (h24) che il "gelese" volle chiudere per ragioni ancora misteriose era così dimensionato: un coordinatore, 12 addetti (uno per ciascun assessorato), un addetto alla sede di Bruxelles, uno a quella di Roma (dove ogni settimana o il presidente o alcuni assessori si recavano per le varie attività tra regioni e lo Stato), 6 presso la Presidenza a Palermo (turnisti). Erano ventuno. E 'assetto contrattuale era lo stesso da 36 anni, anche con presidenti di parti opposte. Era utile così. Ed era secondo il contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico. Il numero dei componenti era aumentato con l'aumentare delle piattaforme informative (soprattutto quelle sul web). Il resto è disinformazione e di questa sia il "gelese" che i suoi "complici" furono responsabili. Del resto la nostra Sicilia (ma anche il resto della Penisola e - crepi l'avarizia - del mondo) annovera innanzitutto gente che pur di inveire e di accusare è portata a condividere qualunque menzogna ed ogni falsità.
Un su chiari sti riscussi
08/12/2018 10:10
Carissimo crepi L invidia le persone sono schifiate di tutto quello che succede e fate intravedere , le pare normale che vi siano caporedattori di se stessi ???? Non mi faccia aggiungere più nulla
angelo
07/12/2018 16:45
Ahhhh! che belle parole! peccato non servano a nulla. Il solito spreco di denaro dei contribuenti.
lorenzo
07/12/2018 17:04
Ma la CORTE DEI CONTI COSA FA, DORME? SIAMO PIENI DI DEBITI E MUSUMECI VUOLE RIPRISTINARE IL CARROZZONE MANGIASOLDI ABOLITO DA CROCETTA?.
Davide
07/12/2018 19:31
Mi ricordo bene, gli addetti stampa di Cuffaro, 20, diconsi venti, pseudogiornalisti assunti per raccomandazione il cui unico compito sapere quale era? Ritagliare articoli di giornale che riguardavano la Regione. Venti! E chi paga? Noi, noi con le nostre tasse!