La Lega è pronta ad introdurre nella legge di bilancio i dettagli di quota 100, così come è pronto anche il pacchetto famiglia che il ministro Lorenzo Fontana ha messo a punto per rafforzare le misure di sostegno a genitori e figli. Ma se su quest’ultimo punto il governo ha già annunciato l'intenzione di intervenire subito, presentando l’intero blocco prima del fine settimana in commissione Bilancio alla Camera, sulle pensioni la tempistica è più incerta. I costi invece, di questo la Lega è sicura, saranno inferiori a quelli preventivati, anche inferiori a 6 miliardi. Una cifra che collimerebbe dunque con la necessità di ridurre il deficit per cercare un accordo con l’Unione europea. La riforma della legge Fornero con 62 anni di età e 38 di contributi per l’accesso alla pensione sarà attiva, ha spiegato il sottosegretario al Welfare, Claudio Durigon, «a gennaio». Le prime uscite saranno quindi possibili ad aprile, grazie alla prima finestra trimestrale. Almeno per i lavoratori privati. Per il pubblico impiego, il "preavviso" tra domanda di pensionamento e primo assegno sarebbe infatti più lungo, pari a sei mesi. Collegata dovrebbe esserci anche la pace contributiva, per dare cioè la possibilità ai lavoratori di coprire volontariamente alcuni periodi o buchi della vita lavorativa. I tempi per la presentazione dell’emendamento alla Camera sono strettissimi, considerando che il ddl è atteso in Aula già lunedì. A Montecitorio è invece possibile che arrivino altre misure sponsorizzate dalla Lega, ovvero il taglio per le imprese dei premi Inail e la riduzione dell’Imu sui capannoni. Allo stesso tempo, il governo potrebbe proporre già domani il raddoppio dei fondi stanziati nel dl fisco per la riduzione delle liste di attesa (che passerebbero così da 50 a 100 milioni) e il pacchetto famiglia. In arrivo ci sarebbero risorse per gli asili nido e per il voucher babysitter, il raddoppio delle detrazioni per i figli disabili e un fondo per le crisi familiari. Si attende poi la conferma del congedo obbligatorio di 4 giorni per i papà, in scadenza a fine anno, e più flessibilità per la maternità facoltativa, dando la possibilità di optare per 3 mesi pagati al 60% al posto dei 6 mesi pagati al 30%. Dovrebbe inoltre salire da 12 a 16 anni l’età dei figli entro la quale usufruire dei congedi parentali.