Sfuma la possibilità di rottamare anche le tasse locali come Imu e Tasi mentre in extremis arriva la moratoria (al 30 settembre) delle sanzioni sulla fatturazione elettronica: il decreto legge fiscale, collegato alla manovra, va verso l’ok del Senato ma incontrando più difficoltà del previsto. E così per superare il primo giro di boa occorrerà attendere domani; dopodiché il testo passerà alla Camera. Cancellato il condono, quello che resta "è una vera e propria pace fiscale", commenta soddisfatto il sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci che ha seguito i lavori per il governo. Anche il relatore Emiliano Fenu (M5S) rivendica le scelte fatte: "non c'è spazio - dice - per sconti agli evasori, né ci sono scappatoie per chi ha portato soldi fuori dal Paese". Quella però a Palazzo Madama è una giornata di stop and go: l'Aula convocata fin dal mattino viene infatti interrotta più volte per la mancanza dei pareri della commissione Bilancio su una manciata di emendamenti ma anche per i dubbi dell’ultimo minuto su alcune misure come lo scudo anti spread per banche e assicurazioni. E così il via primo via libera del Parlamento slitta al giorno successivo. Tra le ultime novità messe a punto dal governo, e che ancora deve incassare il voto favorevole dei senatori, spunta una revisione della riforma del Terzo settore che - qualora il testo non dovesse essere modificato - mette a rischio le detrazioni destinate da quanti sostengono "in denaro" le attività del volontariato e non solo. A leggere la norma infatti sembra restare solo la strada delle erogazioni "in natura". Per contro, la commissione Finanze del Senato ha approvato un emendamento della Lega che introduce una "lotteria filantropica", con l’obiettivo di sollecitare donazioni di almeno 500 euro e che prevede che il vincitore scelga "un progetto sociale a cui associare il proprio nome, con relativo riconoscimento pubblico". I senatori hanno approvato anche una sorta di sanatoria per risolvere il nodo di chi ha venduto case popolari a prezzi di mercato ma rischia di dover restituire parte delle somme incassate, e che solo a Roma riguarderebbe 200mila immobili. Confermati gli incentivi all’aggregazione delle reti Tim-Open Fiber su cui M5S e Lega hanno siglato un compromesso dopo un lungo tira e molla. La proposta messa a punto prevede che, nei nuovi criteri per la remunerazione, si tenga conto anche della forza lavoro "dei soggetti giuridici coinvolti". Nel mirino del Pd finisce però questa volta soprattutto la riduzione delle tasse sulle sigarette elettroniche: 177 milioni di euro che vanno "a chi ha finanziato la campagna elettorale della Lega e di Salvini", scrive su Facebook Matteo Renzi che parla di "marchetta". E critiche ripetute arrivano anche direttamente in Aula dove i senatori Dem accusano maggioranza e governo di portare avanti i lavori in modo confuso.