«Ho lavorato due anni in nero, mi pagava Antonio Di Maio». Lo denuncia alle "Iene" un ex operaio, Salvatore Pizzo (di Pomigliano d’Arco), che punta il dito sul padre del vicepremier e capo politico del MoVimento 5 Stelle, Antonio Di Maio. Il servizio, che andrà in onda questa sera, racconta anche di un incidente sul lavoro subito dall’operaio e per il quale - sostiene Pizzo - il padre di Di Maio gli avrebbe chiesto «di non dire che mi ero fatto male nel suo cantiere. Mi consigliò di dire che mi ero fatto male in casa».
I fatti, viene precisato nel servizio, risalgono a «un periodo antecedente di due anni a quando Luigi Di Maio è diventato proprietario al 50% dell’azienda di famiglia». Di Maio, incalzato dall’inviato delle Iene, assicura l’intenzione di fare luce su quanto denunciato. «Io non gestisco direttamente l'azienda. E tra il 2009 e il 2010 non ero socio. A me questa cosa non risulta ma il fatto è grave, verificherò», afferma il vicepremier.
Nel servizio Di Maio spiega che «io e mio padre per anni non ci siamo neanche parlati, non c'è stato un bel rapporto, adesso è migliorato un pò. Non sapevo di lavoratori in nero. A me non risulta ma il fatto è grave, non mi ricordo di questo operaio ma
ce ne sono stati tanti. A quell'epoca avevo 24-25 anni, io nell’azienda di famiglia ho aiutato mio padre come operaio ma non gestivo le cose di famiglia. Devo verificare questa cosa, verifichiamo tutto assolutamente».
«Se è andata così - conclude il lader del M5S - mi dispiace per quella persona. Sono sempre andato avanti nella convinzione
che nella mia famiglia si rispettassero le regole, se è successo qualcosa sul luogo di lavoro con mio padre questa persona ha il dovere di dirlo, non solo a voi ma a tutte le autorità. Gli chiederò spiegazioni e vi farò sapere».
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