
"La minaccia di decadenza rivolta dal governatore Musumeci ai sindaci per quanto riguarda l'esecuzione delle ordinanze di sgombero è inaccettabile". Lo afferma il presidente dell'Asael, associazione che riunisce gli amministratori locali siciliani, Matteo Cocchiara. "Non si può continuare a minacciare i sindaci gettandoli sul banco degli imputati - prosegue Cocchiara - e non si può lasciare da soli gli amministratori locali a combattere un fenomeno come l'abusivismo edilizio che in Sicilia assume purtroppo dimensioni mastodontiche". Cocchiara invita Musumeci "a dialogare con gli enti locali" e lancia la proposta di un fondo da mettere a disposizione dei Comuni per le demolizioni. L'obiettivo è quello di dare la possibilità di portare avanti le demolizioni degli edifici abusivi anche a quelle realtà locali in difficoltà economiche, che a termini di legge non possono accedere al fondo di rotazione statale esistente.
"Salutiamo con favore, invece, l'idea della Regione di consentire ai comuni di assumere geologi e ingegneri con contratti a termine per aggiornare i piani di valutazione del rischio idrogeologico e idraulico - prosegue Cocchiara -. Si tratta di una decisione che va nella giusta direzione: aiutare i comuni, soprattutto le realtà più piccole, a dotarsi di un organico adeguato alle esigenze di gestione del territorio e nel contempo richiedere allo Stato di destinare apposite sue strutture, come ad esempio il genio militare, alle demolizioni. Queste, infatti, al momento rappresentano per i Comuni operazioni complicate per burocrazia e mancanza di fondi".
Nel contempo l’Asael rivolge al presidente della Regione un appello affinché si metta mano a una "velocizzazione di tutti quegli interventi programmati e finanziati nell'ambito del cosiddetto Patto per il Sud, che pur avendo destinato da tempo notevoli risorse per mettere in sicurezza il territorio siciliano è ancora alla fase dei 'buoni intendimenti'". L'Asael, infine, auspica che "la pur lodevole iniziativa della presentazione da parte del governo del disegno di legge in materia di abusivismo edilizio venga trasformata, dopo una necessaria concertazione con gli enti locali, in una opportuna occasione per riformare la legislazione siciliana in materia urbanistica e di tutela del territorio”.
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1 Commento
paola65
11/11/2018 13:19
DEmoliamo gli edifici edificati negli alvei dei fiumi, vulcvani, sotto zone in frana. Obblighiamo tutti gli altri non in zone pericolose di metterle a norma sismica, impiantistica, senza chiedere soldi che non sono serviti a nulla, solo per rimpinguare le casse comunali, senza prendere alcuna iniziativa per 25/30 anni, ad effettuare le sanatorie o a demolire quelle insanabili. Chi non ottempera all'obbligo , in tempi perentori, si espropria e si da' ai richiedenti alloggi, od ad associazioni per creare asili nido, scuole, laboratori agricoli. Per esaminare le pratiche della sanatoria la regione siciliana ha assunto personale nel 1990 , che successivamente è stato destinato ad altre mansioni ed assessorati, dipartimenti, geni civili.