Condono, è resa dei conti in Consiglio dei ministri. Conte: "Mai aiuti agli evasori, nessuna crisi di governo"
I ministri si riuniranno a Palazzo Chigi a partire dalle 13. E sarà un Consiglio dei ministri cruciale per l'Italia ma anche per il futuro del governo. All'ordine del giorno c'è l'analisi del testo del decreto-legge sulle misure fiscali che ha portato allo scontro tra Salvini e Di Maio, e l'esame della lettera dei commissari europei Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici. Nel frattempo il premier Giuseppe Conte si affretta a gettare acqua sul fuoco. "La 'pacificazione fiscale' serve a consentire ai contribuenti di azzerare le pendenze e di accedere al nuovo sistema, che contempla un 'fisco amico'. L'accordo politico raggiunto ha l'obiettivo di permettere a chi ha avuto difficoltà oggettive di regolarizzare la sua posizione. Neppure gli esponenti della Lega hanno mai manifestato l'intenzione di premiare i grandi evasori". Lo precisa in un'intervista al Fatto quotidiano assicurando anche che non c'è alcuna crisi di governo. Ieri sera intanto la mazzata di Moody's che ha tagliato il rating dell'Italia a Baa3, portandolo a un passo dal 'non investment grade', quello che in gergo è il 'rating spazzatura'. Il motivo del declassamento? Le modifiche alla strategia di bilancio che per i tecnici dell'agenzia internazionale al downgrade comporta un deficit "significativamente più elevato rispetto alle attese". A muovere le perplessità di Moody's sono anche le previsioni di crescita inserite nella manovra, che vengono ritenute eccessivamente ottimistiche. Una stangata che fonti del governo definiscono prevedibile ma che potrebbe modificare le strategie soprattutto nella manovra. "Potremmo non avere bisogno del 2,4% di deficit", trapela da fonti di governo. Tra le modifiche, anche se più volte ieri smentite, ci potrebbe essere dunque anche l'abbassamento dal 2,4% a una cifra più vicina al 2% del Pil, per rispondere ai rilievi della Ue e alle fibrillazioni dei mercati.