Tra 5 Stelle e Lega non c'è «nessuna frattura» sul decreto fiscale, tiene a precisare Giuseppe Conte. Il tema, dopo il varo in Consiglio dei ministri, è tornato al centro del dibattito dopo le dichiarazioni di ieri sera di Luigi Di Maio in tv che ha parlato di «testo manipolato». Il premier intanto ha bloccato l'invio del testo al Quirinale per esaminarlo: «Venerdì sarò a Roma - dice -, lo controllerò articolo per articolo e andrà al presidente».
Il presidente del Consiglio interviene anche sulle osservazioni dell'Unione Europea che tiene d'occhio l'iter della manovra: «Ci aspettiamo osservazioni critiche» da parte della Commissione Ue ma «ci siederemo attorno al tavolo e spiegheremo», perché «più passa il tempo e più mi convinco che la manovra è molto bella», rassicura Conte.
«La manovra punta sulla crescita, abbiamo invertito l’ordine, l’impostazione fin qui perseguita, puntiamo sugli investimenti, vogliamo assicurare crescita al Paese, quei decimali di crescita non rispecchiano quelli che sono i fondamentali e le potenzialità della nostra economia», ha aggiunto il premier.
«Mi rendo perfettamente conto che non è questa la manovra che si aspettavano dalla Commissione, è comprensibile che ci siano queste prime reazioni», ha sottolineato.
Il premier olandese Mark Rutte esprime «preoccupazioni dell’Olanda sui piani di bilancio per il 2019. Pieno sostegno alla Commissione Ue perché applichi gli obblighi comuni del Patto di stabilità», si legge in un tweet pubblicato dopo l’incontro con Conte.
Subito la risposta del premier: «Ho avuto con il presidente Rutte un confronto aperto e cordiale sui temi all’odg del Consiglio Ue. Ho avuto modo di presentare e illustrare anche il poderoso piano di riforme strutturali e il Piano di investimenti che abbiamo varato e inserito nella manovra economica, manovra su cui vogliamo un dialogo costruttivo e sulla quale non accettiamo 'pre-giudizi'».
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