Lunedì 23 Dicembre 2024

Tagli dei vitalizi in Senato, l'Ars resiste: verso la bocciatura la proposta di M5s

Anche il Senato, dopo la Camera, ha tagliato i vitalizi. L’Ars invece resiste e si avvia a bocciare la proposta dei 5 Stelle che ridurrebbe del 40% gli assegni agli ex deputati. Si apre un altro caso nel Parlamento regionale. Visto che l’obiezione sollevata da chi è contrario al taglio è sempre stata che il Senato, a cui l’Ars è equiparata, non aveva ancora deliberato. Da ieri – attacca il grillino Giancarlo Cancelleri – questo alibi è caduto. Oggi i vitalizi e gli assegni di reversibilità erogati dall’Ars sono circa 350 e pesano sulle casse pubbliche per oltre 17 milioni. Ci sono assegni che valgono fino a 10 mila euro, altri che oscillano intorno ai 4 mila e poi anche alcuni minori di mille o duemila euro. Tuttavia sono somme che i beneficiari prendono a vita e possono trasferire a moglie e figli dopo la morte. Al di là dei tecnicismi la proposta grillina prevede di cancellare del tutto gli assegni di reversibilità ai figli degli ex deputati. I vitalizi invece si ridurrebbero a un minimo di 650 euro per chi ha una sola legislatura alle spalle e a un minimo di 1.350 per chi ne ha di più. Ovviamente il taglio, fatti salvi questi minimi, sarebbe proporzionale al numero di anni passati in Parlamento e ai contributi eventualmente versati. Dunque, generalmente gli attuali assegni verrebbero tagliati del 40% almeno se venisse approvata la proposta dei grillini. Il risparmio calcolato per la casse pubbliche sarà di 7 milioni almeno, secondo altre stime si arriverebbe anche a 8. Ma Cancelleri ieri ha fatto sapere che gli uffici tecnici dell’Ars hanno ultimato un parere in cui individuano diversi profili di incostituzionalità nella norma, che intaccherebbe diritti ormai acquisiti. E poiché il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ha sempre detto di voler attendere questo parere prima di mettere al voto la proposta grillina, è facile attendersi una bocciatura. I grillini “leggono” dietro al parere così costruito il timore dei tecnici di essere chiamati a rispondere del tagli nel caso, probabilissimo, di ricorsi da parte dei beneficiari penalizzati. Da qui il tentativo di scaricare sui deputati l’eventuale decisione finale. Tuttavia Cancelleri è forte di un annuncio del vicepremier Di Maio: le Regioni che non taglieranno i vitalizi subiranno un analogo taglio ai contributi statali. Con queste premesse, probabilmente la prossima settimana, la proposta di taglio dei vitalizi verrà messa ai voti prima in consiglio di presidenza e poi in aula.

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