In Sicilia cinque comuni guidati dal M5S sono Plastic Free: Augusta, Alcamo, Acireale, Pietraperzia e Pantelleria hanno messo al bando prodotti in plastica monouso, sostituendoli con quelli biodegradabili. Lo rende noto il deputato regionale Giampiero Trizzino, che ha presentato all’Ars un disegno di legge, di cui è primo firmatario, che vieta l’utilizzo di prodotti in plastica monouso.
«E sebbene il Ddl, che si compone di 5 articoli, debba ancora essere discusso nelle commissioni di merito di palazzo dei Normanni, nei comuni a guida 5stelle il divieto è già in vigore - sottolinea il parlamentare -. Il provvedimento introduce il divieto per la Regione, gli enti regionali, istituti ed aziende soggette alla vigilanza della Regione di utilizzo di contenitori e stoviglie monouso non biodegradabili per la somministrazione degli alimenti o bevande nelle mense, nei luoghi pubblici di propria competenza, macchinette in comodato, nei bar-ristoranti interni».
«Il ddl, poi, prevede misure deterrenti per stimolare l'amministrazione regionale, i Comuni e altri soggetti a promuovere iniziative a basso impatto ambientale, utilizzando materiali biodegradabili e incentivando la raccolta differenziata. E introduce incentivi per gli enti virtuosi, che ricadono anche sui cittadini con l’abbattimento della tassa sui rifiuti, e sanzioni in caso di violazione, che vanno da un minimo di 500 euro e un massimo di 2 mila euro. Questo testo di legge - dice Trizzino - vuole dare un contributo concreto alla riduzione di rifiuti e materie plastiche, particolarmente inquinanti».
«La pubblica amministrazione deve dare il buon esempio e questo provvedimento va proprio in questa direzione. La ratio del provvedimento, che introduce un sistema di premialità per gli enti locali, poi, si traduce in un abbattimento dei costi della Tari per i cittadini e per le aziende. Agli enti locali sopracitati presto si aggiungeranno il comune di Porto Empedocle e quello di Grammichele, ancor prima dell’avvio dell’iter parlamentare che porterà il ddl 'Plastic Freè in Aula, a riprova che se c'è la volontà politica basta poco per introdurre quel cambiamento auspicato anche dal ministero dell’Ambiente, che si è già liberato della plastica», conclude il parlamentare del M5s.
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