Domenica 22 Dicembre 2024

Regione, in 68 dai Beni culturali verso altri dipartimenti. Sindacati protestano, l'assessore Tusa: "Costretti a sacrifici"

Servono sessantotto dipendenti nei dipartimenti regionali dell’Energia, dell’Acqua e Rifiuti e Protezione civile. Il governo Musumeci ha fatto una ricognizione tra il personale regionale e ha chiesto un “sacrificio” all’assessorato regionale dei Beni culturali, che presterà il personale tecnico e i funzionari per almeno tre mesi. I rappresentanti dei sindacati dei dipendenti regionali Cobas-Codir, Sadir, Siad e Ugl hanno lanciato l’allarme: “Verranno trasferiti in massa 68 dipendenti, agenti di polizia di stato e funzionari tecnici in altri uffici amministrativi. Si va verso la crisi gestionale se non la smobilitazione anche del settore dei beni culturali in Sicilia e si comincia da Palermo - sottolineano le segreterie generali e regionali dei sindacati maggiormente rappresentativi Cobas/Codir, Sadir, Siad e Ugl - Il governo regionale, infatti, sta provvedendo a sguarnire la tutela e la vigilanza del patrimonio culturale siciliano, la gestione amministrativa e tecnica di diversi musei e istituti in alcuni casi sottraendo anche un addetto su tre dei lavoratori di ruolo nella Soprintendenza del Mare, nel Centro Regionale Progettazione e restauro, nella Biblioteca centrale della Regione Siciliana, nel Centro regionale Inventario e Catalogazione, nel Museo archeologico Salinas, nel Museo di Arte Moderna e contemporanea, a Palazzo Abatellis e al Castello Zisa”. “Si tratta di assistenti museali con la qualifica di agente di pubblica sicurezza con tanto di tesserino rilasciato dal ministero dell'Interno e assunti proprio per svolgere compiti di custodia, tutela e vigilanza, nonché di funzionari direttivi assunti nella carriera tecnica dei beni culturali da almeno 30 anni- si legge nella nota di Cobas - Codir, Sadir, Siad e Ugl - Questi trasferimenti di personale delle categorie C (51 unità) e D (17 unità) sono già stati individuati nominativamente e stanno per essere adottati, con tanto di atto amministrativo, nonostante lo stesso dipartimento Beni culturali abbia segnalato che si tratta di personale altamente specializzato cui, attualmente, sono attribuite mansioni non solo nell’ambito dell’attività di tutela, fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale, che garantiscono anche l’apertura, la fruizione e la vigilanza dei musei, ma sul quale gravano anche alcune fasi strategiche sui fondi comunitari”. L’assessore regionale ai Beni culturale Sebastiano Tusa sottolinea con amarezza: “Abbiamo selezionato il personale che ci è stato richiesta dal governo regionale, in un’ottica di cooperazione tra assessorati e dipartimenti. Per la Regione Sicilia c’è il blocco delle assunzioni dal parte del governo nazionale. La nostra Regione è una di quelle che sulla carta ha un vasto numero di dipendenti. In realtà fanno numero i tanti Pip ed Lsu che fanno parte delle figure A e B. Ma in realtà c’è una carenza cronica di funzionari tecnici e dirigenti. Nel settore dei Beni culturali non si fanno concorsi in Sicilia dagli anni Novanta. L’età media dei nostri dipendenti è di 55 anni. Abbiamo dovuto cedere il personale del nostro assessorato e cercheremo di andare avanti senza bloccare il settore, facendo tanti sacrifici”.

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