Il silenzio del presidente Sergio Mattarella e del ministro del Tesoro Giovanni Tria, quest'ultimo in attesa della risposta dei mercati. L'altra faccia della "vittoria" della linea del M5S e della Lega, dei festeggiamenti in piazza dei ministri e dei parlamentari pentastellati, è fatta di bisbigli, preoccupazioni. E infatti la risposta delle Borse non si fa attendere. Non frena la caduta Piazza Affari con il Ftse Mib che arriva a perdere il 4,64% a 20.516 punti. Mentre lo spread tra btp e bund a 278 punti con il rendimento del decennale al 3,24%. Sempre sotto pressione i bancari con Banco Bpm e Bper che lasciano oltre il 10%. Ubi e Unicredit cedono invece oltre il 9%.
Con un punto fermo, che emerge in serata: il ministro del Tesoro Giovanni Tria resta al suo posto, ben sapendo che, nella sua scelta, può contare sulla piena sponda del capo dello Stato.
Fonti del Quirinale smentiscono con decisione che tra Mattarella e Tria ci siano stati contatti anche se è risaputo che il Quirinale è sempre stato contrario alle dimissioni del titolare del Mef.
C'è, poco dopo l'intesa raggiunta sul 2,4% del deficit/Pil, una telefonata tra Mattarella e il premier Giuseppe Conte, che arriva negli stessi momenti in cui Luigi Di Maio e i ministri M5S si affacciano dal balcone di Palazzo Chigi per celebrare il loro "trionfo", acclamati dai parlamentari pentastellati che, dalla congiunta, si spostano con tanto di bandiera a 5 Stelle, davanti Palazzo Chigi.
"Ce l'abbiamo fatta", urla Di Maio brandendo il pugno dal balcone della sede del governo. Poi i ministri del Movimento scendono in piazza, assicurano che Tria non è in discussione, definiscono il ruolo di Conte "importantissimo" laddove, di fronte al timore della reazione dei mercati, Di Maio sottolinea: "Spiegheremo che ci sono così tanti investimenti in più che faranno crescere l'economia: saremo credibili". "Abbiamo portato a casa la manovra del popolo che per la prima volta nella storia di questo paese cancella la povertà grazie al reddito di cittadinanza, per il quale ci sono 10 miliardi, e rilancia il mercato del lavoro anche attraverso la riforma dei centri per l'impiego", aggiunge.
Proprio la previsione del "più consistente piano di investimenti pubblici che sia mai stato realizzato in Italia", come spiega Conte su Facebook dopo il Cdm, sarebbe stato - secondo fonti del governo - un tassello importante nel convincere Tria. Tanto che, in Cdm, l'ok alla previsione del 2,4% del deficit/Pil per tre anni arriva all'unanimità, dato quest'ultimo, che piace molto alla Lega. Anche se Matteo Salvini sceglie di non metterci la faccia e lascia la piazza al M5S, forse temendo la reazione dell'elettorato del Nord, forse decidendo di assumere un atteggiamento più attendista in vista della reazione mercati. E, a quanto raccontano fonti di governo, ancor più prudente sarebbe stata la linea di Giancarlo Giorgetti nel corso del vertice della manovra, con il sottosegretario che avrebbe caldeggiato, invano, di non superare il tetto del 2,1%. Ma così non è stato e ora, il primo e il 2 ottobre, toccherà a Tria spiegarlo prima all'Eurogruppo e poi all'Ecofin.
"Stiamo facendo del bene all'Italia e agli italiani", scrive in un post il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Vi garantisco che abbiamo lavorato con serietà e impegno per realizzare una manovra economica meditata, ragionevole e coraggiosa. È un intervento che migliorerà le condizioni di vita dei cittadini e assicurerà al nostro Paese una più robusta crescita economica e un più significativo sviluppo sociale" aggiunge.
Conte ricorda inoltre che con questa manovra "abbiamo deliberato di realizzare tutte le riforme già annunciate, mantenendo fede agli impegni presi in tema di giustizia sociale. Introdurremo il reddito di cittadinanza, una seria riforma fiscale e - conclude - supereremo la legge Fornero".
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