Giovedì 19 Dicembre 2024

Grillo e Salvini: "Stop al numero chiuso per gli studenti di Medicina"

Il ministro della Salute, Giulia Grillo

Il test d’ingresso a Medicina? «Come è concepita oggi la norma non è meritocratica. Va rivista la modalità di selezione», dice la ministra della Salute, Giulia Grillo, in un’intervista su due quotidiani, spiegando che ci si potrebbe ispirare al modello francese, «dove non c'è il numero chiuso all’inizio, con libero accesso al primo anno, e poi una selezione molto serrata per verificare chi è in grado di andare avanti. Ci sono pro e contro ma è meglio del sistema attuale». Sul post laurea, invece, «partiremo dal calcolo del fabbisogno per essere sicuri di non restare senza medici e magari importarli dall’estero. Così come non è giusto esportare medici e infermieri formati nei nostri Atenei». Rispondendo poi a una domanda sulla carenza di medici specialisti nei pronto soccorso, spiega che «per tamponare la situazione stiamo lavorando a una misura urgente che consenta a chi ha maturato un’adeguata esperienza nell’area dell’emergenza, anche con contratti precari ma senza specializzazione, e che lavora da tempo nei pronto soccorso di accedere ai concorsi che spesso registrano pochissime adesioni. Poi metteremo mano a una più ampia riforma di medio termine dell’intero capitolo della formazione dei medici». Formazione pre o post laurea? «Di entrambe - risponde -. Ma bisogna procedere con ordine e fare riforme serie». «Guardo all’Europa - aggiunge -. Il sistema delle borse di studio che vige oggi in Italia è unico in Europa. Nei Paesi più avanzati esistono percorsi di formazione e lavoro in cui il medico laureato accreditato entra a lavorare negli ospedali». La proposta piace anche al ministro dell'Interno Matteo Salvini il quale commenta: "Bene la proposta del ministro Grillo, via il numero chiuso per gli studenti di Medicina e più spazio (e soldi) per le specializzazioni. Non è possibile che migliaia di ragazzi italiani debbano scappare all'estero per studiare, specializzarsi e cominciare a lavorare in ospedale".

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