Lunedì 23 Dicembre 2024

Via libera dalla Vigilanza, Foa riproposto presidente della Rai

Marcello Foa

Via libera tra le polemiche in commissione di Vigilanza alla risoluzione che apre la strada all’elezione di Marcello Foa alla presidenza della Rai. La bicamerale, tra l’ostruzionismo dell’opposizione, ha approvato il provvedimento che invita il cda a indicare un nome tra i propri componenti, senza alcuna limitazione. Una formulazione messa a punto dalla Lega, subito avallata dal Movimento 5 Stelle e ora leggermente modificata dopo il sì ad alcuni emendamenti. A partire da quello di Forza Italia che chiede l’audizione del futuro presidente in Vigilanza, prima della votazione della bicamerale. Una mossa che consentirà agli azzurri, che non a caso si sono astenuti oggi, di esprimersi solo dopo aver ascoltato le delucidazioni che Foa darà sul proprio mandato e respingere così le accuse di essersi piegati alle decisioni di Matteo Salvini. Il leader della Lega domani vedrà Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni a Palazzo Grazioli con la trattativa sui vertici della tv pubblica presumibilmente ormai archiviata. Il cda dovrebbe essere convocato per venerdì alle 10 e l'iter, con l’audizione e la successiva votazione della Vigilanza, dovrebbe chiudersi martedì o mercoledì. Oltre alla modifica richiesta da Forza Italia è stato approvato un emendamento di Fratelli d’Italia, con un richiamo ai pareri favorevoli alla ricandidatura di Foa depositati dalla Lega, e due di LeU: uno che impegna il cda a procedere «senza indugio», un altro a votare entro il 26 settembre. «Valutiamo la figura di Marcello Foa come libera e di stimato professionista e siamo certi lavorerà per un pluralismo dell’informazione di qualità», afferma Massimiliano Capitanio della Lega, relatore del provvedimento. Il Pd, che aveva proposto una risoluzione alternativa che avrebbe precluso la strada a una riproposizione di Foa, ha protestato in commissione, annunciando ricorsi alla Corte dei Conti e ai tribunali competenti contro un’operazione ritenuta illegittima. Il Movimento 5 Stelle - attacca il senatore Pd Salvatore Margiotta - «si assuma la responsabilità di aver avallato una delle operazioni di lottizzazione più feroci degli ultimi anni, con l’aggravante del beneplacito di Berlusconi». Ora la battaglia si sposta in cda, dove il sì a Foa dovrebbe passare con l’opposizione dei consiglieri Rita Borioni e Rodolfo Laganà. A breve sul tavolo del consiglio arriveranno anche le prime nomine della nuova gestione. In pole position per il Tg1 c'è sempre Gennaro Sangiuliano, sostenuto dal centrodestra, a meno che la spunti Alberto Matano, gradito a M5S, che potrebbe essere dirottato al Tg2. Al Tg3 si attende la conferma di Luca Mazzà (oltre che del direttore di rete Stefano Coletta), mentre alla radiofonia si parla di Paolo Corsini. Per la TGR sono in pole, sponsorizzati dalla Lega, Alessandro Casarin o Luciano Ghelfi, in lizza anche per il Tg2 qualora Matano andasse al Tg1. Per lo sport resta favorito Jacopo Volpi. Diventa un caso, intanto, la prima puntata della nuova Domenica in condotta da Mara Venier su Rai1. L’amministratore delegato, Fabrizio Salini, ha scritto una lettera al deputato Pd Michele Anzaldi - che aveva sollecitato l’attenzione del capo azienda e dell’Agcom sulla trasmissione, per i temi a sfondo sessuale trattati in fascia protetta - spiegando che l’episodio, «sempre nel rispetto dell’autonomia editoriale, è già stato portato all’attenzione delle strutture aziendali».

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