Ospedali siciliani, i sindacati: "Vertici decaduti, il rischio è avere strutture senza manager"
Le Aziende ospedaliere siciliane non hanno ancora i nuovi manager che vanno a sostituire quelli decaduti dopo la decisione della Consulta che, nello scorso mese di luglio, ha stabilito che tutti i commissari al vertice di Asp e ospedali siciliani erano stati illegittimamente nominati o prorogati. E i sindacati, adesso, lanciano l'allarme sulla mancata nomina dei successori che vanno a sostituire sia i manager decaduti che quelli che avevano esaurito il proprio mandato. A chiedere l'intervento dell'assessore alla Salute della Regione Siciliana sono le federazioni Ugl medici ed Ugl sanità, attraverso i rispettivi segretari regionali Raffaele Lanteri e Carmelo Urzì. "Finalmente i commissari decaduti hanno lasciato l'incarico come giusto che sia, ma dei sostituti ponte che si sarebbero dovuti insediare nelle more della definizione del percorso virtuoso di selezione per i nuovi manager, così come annunciato nei giorni scorsi sulla stampa, non si ha nessuna traccia ufficiale", scrivono in una nota. I due segretari regionali sono preoccupati perchè la mancanza dei vertici si aggiunge ai tanti problemi esistenti nelle varie realtà ospedaliere siciliane e tutto ciò a discapito dei pazienti. "Che fine hanno fatto? Chi dovrebbe reggere le aziende in questa fase? Sono domande che ci poniamo e che poniamo soprattutto all'assessorato regionale della salute - aggiungono Lanteri e Urzì - con il rischio che con il passare del tempo il moltiplicarsi di informazioni false e fuorvianti, tra i corridoi di questi ospedali, può incrementare la già forte preoccupazione che sta serpeggiando tra i lavoratori ed i pazienti. Tutto questo in un momento in cui, ad esempio, nella sola città di Catania si continua a parlare in maniera sempre più insistente del valzer del pronto soccorso con la paventata chiusura del "Vittorio Emanuele", quando ancora non si hanno notizie certe (ma solo previsioni) sull'apertura del "San Marco" di Librino, ma soprattutto con un pronto soccorso dell'ospedale "Garibaldi" non ancora in grado di sopportare il non indifferente afflusso di utenza, dei quartieri centrali della città etnea, che utilizza i servizi di emergenza del "Vittorio". Una vera criticità che si va ad assommare ai tanti problemi esistenti nelle realtà ospedaliere delle altre città siciliane, su tutte Palermo e Messina, che non possono essere di certo affrontate senza la dovuta chiarezza". Lanteri e Urzì si rivolgono direttamente a Ruggero Razza affinchè l'allarme rientri nel più breve tempo possibile: "Chiediamo che l'assessorato prenda subito posizione così da rassicurare i siciliani e garantire agli ospedali siciliani la giusta continuità gestionale".