Il candidato sindaco di Messina alle ultime elezioni amministrative, Dino Bramanti, eletto al Consiglio comunale nella lista civica a suo nome, ufficializza l'adesione alla Lega di Matteo Salvini. Insieme a lui altri tre consiglieri, Salvatore Serra, Giovanni Scavello e Giovanni Caruso che costituiscono il gruppo del Carroccio nel Municipio alla Città dello Stretto, il primo in una città metropolitana siciliana. C'è movimento in Sicilia, con un’attenzione politica verso la Lega Nord che si trasforma in adesioni e crescita. Non è forse un caso che il leader del partito, vice premier e ministro dell’Interno trascorra il 14 di agosto nell’Isola. C'è molta attenzione da parte di Matteo Salvini ai fermenti politici che ci sono più in generale nel Sud d’Italia, e in particolare in Sicilia. Non a caso in un’afosa vigilia di Ferragosto è a Catania e Messina. Al suo arrivo ad accoglierlo alla Geotrans, azienda di trasporti confiscata alla 'famiglià Ercolano, con ricorso pendente, c'è il sindaco di Motta Sant'Anastasia, Anastasio Carrà, che si ricandiderà nel 2019 con Lega. In serata cena a Furci Siculo, nel Messinese, con un altro sindaco leghista, Matteo Francilla. E se dissapori emergono ad Aci Castello con Filippo Drago, resta forte la sintonia con il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, esponente di spicco di Forza Italia. E’ stato uno dei pochi candidati sindaci per cui Salvini si è speso in prima persona, e i due dimostrano, nel rispetto dei ruoli, e dei partiti, di stimarsi. Da posizioni diverse, per il momento. In futuro chissà. E intanto promette un intervento a favore del Comune di Catania che la Corte dei Conti segnala a rischio dissesto per un buco nei conti delle precedenti amministrazioni da 1,5 miliardi di euro: «Il denaro pubblico - ha detto - è sacro e qualcuno dovrà risponderne penalmente e civilmente, oltre che politicamente. Conto di tornare con buone notizie nelle prossime settimane. Da parte del governo c'è la disponibilità di venire incontro a Catania con l'impegno però di guardare avanti, facendo tesoro degli errori fatti. Sono sicuro che amministratori e cittadini dimostreranno che la fiducia è ben riposta». E nel giorno della sua visita in Sicilia, Salvini dà un altro segnale forte alla mafia: dopo avere fatto il bagno in una piscina sequestrata, oggi si mette alla guida di un Tir di una società confiscata. «La lotta alla mafia nel mio governo è la priorità - ribadisce - e sono qui a rendere omaggio ai lavoratori che non hanno mollato, agli amministratori che dopo la confisca hanno permesso a questa azienda di andare avanti. È uno dei 15mila beni che voglio che siano usati sempre di più è sempre meglio». E in mattinata su Twitter aveva scritto su un’operazione della Dia di Palermo: «Ville, terreni, automobili e moto, negozi e conti correnti per un totale di 150 MILIONI confiscati in queste ore ad alcuni mafiosi a Palermo, molto bene! GRAZIE alle Forze dell’ordine, avanti così, dalle parole ai fatti alla faccia dei chiacchieroni #lamafiamifaschifo». Sui migranti conferma la linea dettata: «i nostri porti resteranno chiusi». Ancora su Twitter: «In una giornata così triste, una notizia positiva. La nave Ong Aquarius andrà a Malta e gli immigrati a bordo verranno distribuiti fra Spagna, Francia, Lussemburgo, Portogallo e Germania. Come promesso, non in Italia, abbiamo già fatto abbastanza. Dalle parole ai fatti!».