C'è l'aspetto pratico e quello politico. C'è la polemica fra maggioranza e opposizione e chi continua a gettare rifiuti senza regole ovunque gli venga in mente.
Intorno all'emergenza rifiuti a Palermo, in Sicilia, c'è il caos e le richieste di aiuto e le denunce da parte dei cittadini sono continue (qui le immagini inviate nelle ultime ore dalla zona di via Oreto, a Palermo).
Oggi sul Giornale di Sicilia in edicola, Giuseppe Norata, il nuovo presidente di Rap, la società di igiene ambientale del capoluogo, parla di "caos orrendo" a proposito della situazione in città. Norata fa il quadro della situazione, attraverso risorse economiche che mancano, mezzi guasti, ditte private convenzionate che lavorano di più ma senza un maggiore guadagno (compensando così le mancanze del pubblico). Ma soprattutto il presidente della partecipata racconta delle difficoltà nel ritiro di armadi, materassi, divani sempre più alla base delle discariche infinite in giro per le vie della città.
Proprio ieri un furgone, da cui sono stati scaricati proprio rifiuti ingombranti in riva al fiume Oreto, è stato fotografato da un volontario dell'associazione Salviamo l'Oreto. La foto mostra altra immondizia depositata nella zona. ''La bonifica purtroppo dovrà riguardare le storture del passato ma anche del presente - dicono dall'associazione -. L'istituzione del parco serve anche a questo, a tutelare l'area, sorvegliare, individuare gli incivili e denunciare. Se non avremo cura noi dei nostri luoghi nessuno lo farà al posto nostro".
Sul fronte politico sembra esserci una schiarita nei rapporti fra Regione e comuni dopo la proroga di tre mesi concessa per la raccolta differenziata. "Auspichiamo sia un un segno di volontà di dialogo fra la Regione e i Comuni - dice Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente regionale dell'Anci -. Alla Regione, al commissario e all'assessore chiediamo ora di far sì che a tale volontà così come all'allarme lanciato sugli interessi mafiosi seguano atti concreti".
In questo contesto il M5S chiede a Musumeci "di pubblicare e fornire l'elenco dei progetti delle piattaforme per la raccolta differenziata, sempre che esistano e sempre che il Governo non intenda spedire la differenziata in qualche Paese dell'Ue".
"Se in Sicilia bastasse imporre agli enti locali di raggiungere la soglia del 30% di raccolta differenziata - dice il deputato regionale del M5S Giampiero Trizzino -, l'emergenza rifiuti sarebbe risolta già da decenni e per farlo sarebbe servita una semplice ordinanza. Musumeci o mente o non lo sa, e se così fosse ancora una volta dimostrerebbe la più totale incompetenza in materia. Delle due l'una, non ci sono alternative".
E ancora: "Senza un piano dei rifiuti e senza impianti, la spazzatura finirà in discarica o peggio ancora in qualche inceneritore di nuova generazione. A meno che, nel piano del Governo c'è l'idea di trasferire all'estero pure la raccolta differenziata, a spese dei 390 comuni siciliani".
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