«Questa settimana nella commissione Lavoro del Senato calendarizzeremo la proposta di legge sul
taglio delle pensioni d’oro. Puntiamo a che l’ok a questo provvedimento arrivi prima dell’estate». Lo dice Luigi Di Maio nel corso dell’intervista a Maria Latella su Sky tg24.
«Chi prende una pensione sopra i 4-5 mila euro netti e non ha versato i contributi» avrà un taglio dell’assegno «in proporzione ai contributi versati». La soglia su cui intervenire è ancora oggetto di discussione, fa intendere il ministro, ma il meccanismo è chiaro: l’assegno deve essere proporzionato ai contributi versati, il resto si taglia.
Questa volta non sarà però il governo a intervenire con un proprio provvedimento, ma l’iniziativa legislativa sarà in mano al Parlamento: si procederà con un disegno di legge che verrà calendarizzato in commissione Lavoro al Senato la prossima settimana. Un’operazione di «giustizia sociale» secondo Di Maio e che per di più sarebbe in grado di far ottenere risparmi consistenti e non certo «residuali». Anche se per la quantificazione esatta occorre ancora attendere.
Non solo pensioni d'oro, ma anche taglio dei vitalizi agli ex parlamentari: Luigi Di Maio insiste su due delle battaglie di bandiera del Movimento 5 Stelle e che fanno parte del contratto di governo giallo-verde. L’obiettivo in entrambi i casi, spiega, è incassare il via libera prima dell’estate anche se per quanto riguarda la sforbiciata dei costi a carico delle Istituzioni all’appello manca ancora il Senato: la delibera sui vitalizi presentata dal presidente di Montecitorio Roberto Fico dovrebbe infatti essere approvata già in settimana, mentre la presidente di Palazzo Madama Maria Elisabetta Casellati ha preso tempo sostenendo di voler procedere ad ulteriori approfondimenti.
Proprio per poter mettere insieme informazioni utili, nei prossimi giorni i senatori dovrebbero confrontarsi in audizione con il presidente dell’Inps Tito Boeri. Per Di Maio, vicepremier e capo politico dei 5S, sarebbe «singolare che la Camera dopo 30 anni tagli e il Senato invece arranchi». In ballo ci sono, spiega, «decine di milioni di euro» e dunque un rinvio tirato per le lunghe sarebbe «uno schiaffo alla miseria».
La prossima settimana poi il Parlamento sarà impegnato anche a chiudere la partita delle commissioni bicamerali di garanzia con l’elezione dei presidente di Vigilanza Rai e Copasir su cui da giorni si esercita un braccio di ferro fra le forze politiche, nonostante Forza Italia continui a puntare sulla prima, mentre il Pd insiste nel voler guidare il Comitato per la sicurezza al quale punta anche Fratelli d’Italia.
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