I risultati dei ballottaggi hanno segnato un'amara sconfitta per il Partito Democratico, che è stato travolto anche nelle storiche roccaforti "rosse". All'indomani delle amministrative, il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, parla di ricostruzione, ripartenze e cambiamento. "Anche i risultati delle amministrative dimostrano che c'è stato un cambiamento radicale, ora bisogna lavorare per costruire tutto di noi e ripartire, c'è una nuova destra in campo aggressiva e radicata", dice parlando a "Circo Massimo" su Radio Capital.
Restano comunque i dissidi interno: "Andare oltre il Pd", sostiene l'ex ministro Carlo Calenda. "Navigazione a vista sta portando il centro sinistra all'irrilevanza proprio quando l'Italia ne avrebbe più bisogno - scrive su Twitter -. Ripensare tutto: linguaggio, idee, persone, organizzazione. Allargare e coinvolgere su un nuovo manifesto. Subito!". E twitta: #fronterepubblicano".
Lo stoppa Martina: "Sono d'accordo sul ripensamento complessivo ma non sul superamento del Pd. Credo nella ricostruzione di un campo progressista, democratico di centrosinistra con un Partito democratico rinnovato al centro".
"Il segretario del Pd - aggiunge Martina - sarà scelto con lo strumento di partecipazione delle primarie, ma a questa scelta si dovrà arrivare con un certo percorso, primo obiettivo è individuare e avviare il progetto.
Circa le voci che il Partito democratico sia ancora in mano a Matteo Renzi, il segretario reggente chiede di "uscire da questa discussione" perchè ora la necessità è di fare tutti un passo avanti per rifondare. A chi gli chiede un possibile dialogo con M5s, almeno con l'area più "di sinistra": "Mi sembra difficile, in prospettiva, il dialogo con questo movimento 5 stelle".
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