Una lettera urgente alle autorità maltesi è stata scritta dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, chiedendo di far approdare alla Valletta la nave Aquarius con 629 migranti a bordo essendo quello il "porto più sicuro". Salvini non ha autorizzato l'imbarcazione ad approdare in Italia. Sono ultimativi i toni della richiesta che il Governo italiano ha rivolto alle autorità maltesi per invitarle a farsi carico del caso della nave dell'ong Sos Mediterranee, che vaga nel Mediterraneo in attesa di sapere dove portare il proprio carico di disperati. Malta "non può continuare a voltarsi dall'altra parte", scrivono in un comunicato congiunto i ministri Salvini e il pentastellato Toninelli, delle Infrastrutture, da cui dipende la Guardia costiera. Ma La Valletta si smarca: "Il nostro governo non è né l'autorità che coordina né ha competenza sul caso" dell'Aquarius, ha detto un portavoce del governo locale. "Il salvataggio è stato coordinato da Roma". Il braccio di ferro tra Italia e Malta, che dura da lungo tempo, dunque si inasprisce improvvisamente. Ma già ieri si erano viste le prime avvisaglie, quando La Valletta aveva impedito l'ingresso in porto della nave Seefuchs, in difficoltà e con 126 migranti, poi inevitabilmente approdata in Italia, a Pozzallo. "Malta non può dire di no a qualsiasi richiesta di intervento", aveva attaccato Salvini, che in questi giorni di campagna elettorale è stato veemente: "Dopo sette anni di buonismo, ora basta. Vogliamo ridurre gli sbarchi e aumentare le espulsioni". Oggi, in vari post accompagnati dall'hashtag #chiudiamoiporti, diventato trendtopic, il responsabile del Viminale ha rivendicato la linea della fermezza. E su Facebook ha scritto: "Nel Mediterraneo ci sono navi con bandiera di Olanda, Spagna, Gibilterra e Gran Bretagna, ci sono Ong tedesche e spagnole, c'è Malta che non accoglie nessuno, c'è la Francia che respinge alla frontiera, c'è la Spagna che difende i suoi confini con le armi, insomma tutta l'Europa che si fa gli affari suoi. Da oggi anche l'Italia comincia a dire NO al traffico di esseri umani, NO al business dell'immigrazione clandestina. Il mio obiettivo è garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa e ai nostri figli in Italia". In serata, poi, in un comunicato congiunto, i due ministri che gestiscono i flussi, hanno attaccato Malta in modo frontale. "L'isola non può continuare a voltarsi dall'altra parte quando si tratta di rispettare precise convenzioni internazionali in materia di salvaguardia della vita umana e di cooperazione tra Stati. Il Mediterraneo è il mare di tutti i Paesi che vi si affacciano e non si può immaginare che l'Italia continui ad affrontare questo fenomeno gigantesco in solitudine. Ecco perché chiediamo al governo di La Valletta di accogliere la Aquarius per un primo soccorso ai migranti a bordo. Noi continueremo a salvare vite umane, altri restano nel torto". Nessun accenno, nel comunicato, alla paventata chiusura dei porti italiani, ed anzi l'ultima frase ("noi continueremo a salvare vite...") suggerisce che l'Italia continuerà ad accogliere, se necessario. Sta di fatto, però, che nave Aquarius peregrina ancora nel Mediterraneo "senza nessuna indicazione - dicono da bordo - di dove approdare". Sulla nave di Sos Mediterranee c'è anche il personale di Medici senza frontiere, che sta assistendo i 629 migranti soccorsi in sei operazioni, tra cui una particolarmente complessa, con un gommone che si è rovesciato facendo cadere in mare le 40 persone che lo stipavano. Sull'Aquarius ci sono anche 123 minorenni non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte. "Non è pensabile", dice il personale della Ong, che la nave possa continuare per giorni la sua peregrinazione per mare. Anche perché, la preoccupazione principale di tutte le organizzazioni umanitarie, è che in questo contenzioso tra stati a rimetterci siano i migranti. "Oltre 750 morti nel Mediterraneo nel 2018: il salvataggio di vite in mare deve restare una priorità assoluta di ogni governo", ammonisce l'Unhcr, mentre il "timore" di Msf è che "ancora una volta la politica degli stati europei sia posta al di sopra delle vite delle persone". "E' stato disposto l'invio di due motovedette con medici a bordo pronti a intervenire al fine di garantire la salute di tutti gli occupanti dell'Aquarius che dovessero averne necessità", afferma il premier Giuseppe Conte mentre a Palazzo Chigi si è svolto un vertice del governo sul caso.