Nei giorni in cui salta ancora la raccolta differenziata a Palermo e in molte strade continuano a formarsi montagne di rifiuti, in Sicilia scoppia la battaglia sulla spazzatura. Da un lato la Regione, dall'altra i Comuni dell'Isola. L'ordinanza di due giorni fa firmata da Nello Musumeci prevede una serie di nuove regole e sanzioni per le amministrazioni siciliane che non siano in regola con la quota di raccolta differenziata imposta dalla legge. Si parla del 65% e chi non arriva a questa quota dovrà attrezzarsi con porta a porta. Ma le nostre città sono lontanissime da queste percentuali sulla differenziata (secondo i dati riportati oggi sul Giornale di Sicilia): Palermo è ferma al 15, Messina al 15,3, a Catania non si va oltre il 9,4, Siracusa raggiunge il 10,1%. Una situazione che non accenna a fare il salto di qualità sperato, anche a fronte di investimenti importanti, come quello da 44 milioni e passa negli ultimi dieci anni da parte degli amministratori di Palazzo delle Aquile. I sindaci, però, non concordano con la linea della Regione. A partire da Leoluca Orlando, sindaco di Palermo ma anche presidente regionale dell'Anci, che fa appello alla collaborazione fra enti. "I numeri della raccolta differenziata a Palermo negli ultimi mesi dimostrano che, grazie alla collaborazione e al impegno corale delle istituzioni, la situazione può migliorare progressivamente e costantemente". Ma dal sindaco di Palermo arriva poi l'affondo: "Se questo metodo di collaborazione non è politicamente più condiviso e se qualche burocrate regionale pensa di scaricare sui Comuni e sui sindaci le responsabilità di 15 anni di mortificazione dei cittadini e dei comuni e di assenza di Piani adeguati e impianti indispensabili, si rischia di innescare un conflitto tra istituzioni senza precedenti, del quale faranno le spese i cittadini prima di tutti. Continuo a credere - continua - che il buon senso possa prevalere sulla incompetenza e sulla burocrazia, ma certamente l'Anci non potrà non prendere una posizione netta se la situazione non cambiasse". Ma Orlando non è l'unica voce. Il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi fa un appello contro "il grave stato igienico-sanitario in cui versa il territorio di Mazara del Vallo, già attestato formalmente dall'ufficiale sanitario, a causa del blocco della raccolta rifiuti, a seguito della scadenza dell'ordinanza regionale che permetteva ai rifiuti mazaresi di poter essere conferiti presso la discarica di Siculiana". Intanto il consiglio comunale di Gela ha deciso di istituire una commissione d'indagine sul ciclo dei rifiuti urbani, dei servizi aggiuntivi sospesi e dei cumuli di spazzatura che da mesi ricoprono ogni angolo della città. È la seconda volta, nel giro di due anni, che il consiglio comunale gelese istituisce una commissione d'indagine sui rifiuti. La prima, nella relazione conclusiva, affermò di avere scoperto rilevanti anomalie. Ma poco o nulla è cambiato da allora.