Il presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli è salito al Colle con la lista dei ministri. Ma dopo il confronto con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non c'è ancora la fumata bianca. I due si rivedranno domani mattina, cosa che lascia supporre che ci sia ancora da definire qualche dettaglio. Cottarelli intanto è tornato a Montecitorio dove per tutta la mattina, nella sala dei Busti, nel massimo della riservatezza, ha ricevuto alcune persone .
L'uscita del portavoce del Quirinale a comunicare l'esito del colloquio di oggi, è stato preceduto dallo stupore dei giornalisti quando hanno visto i corazzieri che tradizionalmente presidiano la porta che conduce allo studio "alla Vetrata" lasciare la loro postazione. Di solito questo è il segnale che il presidente della Repubblica ha lasciato "la Vetrata" per far ritorno al suo studio privato.
Ma sul fronte fiducia il Pd potrebbe astenersi dal voto. Lo ha proposto al partito il reggente Maurizio Martina: "Il Pd sostiene con piena convinzione l'operato del presidente Mattarella e la scelta di varare un Governo neutrale che porti alle elezioni anticipate. E proprio per rispettare il carattere di neutralità politica del Governo credo che sia opportuno che il Pd si astenga sul voto di fiducia. Convocheremo a breve e prima della fiducia la direzione nazionale e lì decideremo".
L'assemblea del gruppo Pd alla Camera è terminata subito dopo l'intervento di Martina. I deputati Dem si sono aggiornati, in attesa degli sviluppi della formazione del governo Cottarelli. Ma sarà una riunione della direzione Dem, che sarà convocata alla vigilia del voto di fiducia al Senato, a scegliere se accogliere la proposta del reggente Maurizio Martina di astenersi.
All'assemblea, aperta da Graziano Delrio, non era presente Paolo Gentiloni, che prosegue il suo lavoro a Palazzo Chigi in vista del passaggio della campanella con il nuovo premier.
C'erano però molti dei ministri uscenti Dem: da Luca Lotti a Marco Minniti, Dario Franceschini, Andrea Orlando, Marianna Madia e Maria Elena Boschi.
Forza Italia intanto conferma che non voterà la fiducia a Cottarelli. "Siamo contrari ai governi tecnici non indicati liberamente dagli elettori nelle urne - dice Mariastella Gelmini, capogruppo di Fi alla Camera, nel corso del direttivo del gruppo -. Forza Italia è una forza politica responsabile ma non condividiamo questa scelta. L'incarico per tenare di formare un governo lo abbiamo detto in più di un'occasione durante questa crisi doveva andare a Salvini e al centrodestra unito. Si è ritenuto di non perseguire questa strada, si sono scelti altri percorsi, tutti finiti male. A questo punto la parola torni al più presto ai cittadini, non con Berlusconi in campo candidato siamo pronti".
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