Conte sale al Colle e rimette il mandato, il governo non parte: "Veto di Mattarella su Savona"
Il presidente del consiglio incaricato, Giuseppe Conte, ha rimesso il mandato dopo l'incontro col capo dello Stato, Sergio Mattarella. Lo ha annunciato il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti. Il Capo dello Stato, si apprende sempre in ambienti politici, avrebbe già pronta l'exit strategy del governo tecnico. Nel pomeriggio anche Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno avuto un colloquio col presidente della Repubblica. Ira di M5S. "Qui rischia di saltare tutto, e allora si torna al voto", è il refrain che, a quanto si apprende, filtra dai vertici del Movimento alla luce del veto posto, secondo fonti M5S, dal capo dello Stato alla scelta di Paolo Savona a capo del Tesoro. Da Terni, intanto, tuona Matteo Salvini: "Per il governo che ha in mano il futuro dell'Italia decidono gli italiani, se siamo in democrazia. Se siamo in un recinto dove possiamo muoverci ma abbiamo la catena perché non si può mettere un ministro che non sta simpatico a Berlino, vuol dire che quello è ministro giusto e vuol dire che se ci sono ministri che si impegnano ad andare ai tavoli europei" a difendere gli interessi italiani "parte il governo, se il governo deve partire condizionato dalle minacce dell'Europa il governo con la Lega non parte". "Noi non siamo al ricatto di nessuno. Se abbiamo la certezza di poter lavorare liberamente da domani mattina sono ufficio. Ma se qualcuno mi dice vai in ufficio ma con calma e poi vediamo lo spread, i vincoli, allora no: così non si può lavorare bene. Se siamo in democrazia e rimane solo una cosa da fare restituire la parola agli italiani", ha detto Salvini. E ancora: "Noi ce l'abbiamo messa tutta, se qualcuno si prenderà la responsabilità di non far nascere un governo pronto domani mattina, lo vada a spiegare a 60 milioni di italiani. Mi piacerebbe che l'Italia tornasse a essere un paese libero e non un paese a sovranità limitata".