Intesa sempre vicina tra M5s e Lega sul nome del premier. Questa mattina Luigi Di Maio ha sciolto qualche riserva e ha annunciato che "in questo fine settimana scioglieremo anche il nodo premier".
"Queste sono le giornate in cui raccontiamo agli italiani quello che i nostri iscritti ieri hanno votato sulla piattaforma, il contratto di governo. Approvato il contratto di governo nelle prossime ore, quindi in questo fine settimana, scioglieremo anche il nodo premier; poi ci dedicheremo alla formazione della squadra di governo", ha detto il capo politico di M5s al suo arrivo al gazebo allestito ad Ivrea per illustrare il contratto di governo con la Lega.
"Io non faccio nessun nome - ha aggiunto a proposito del premier - ma è chiaro che debba essere una persona amica del popolo". Secondo fonti vicine ai due leader la cerchia dei papabili si sarebbe ristretta a quattro: il giurista Giuseppe Conte, dato come il preferito, il portavoce di Di Maio, Vincenzo Spadafora, l'economista Andrea Roventini e infine, il siciliano Alfonso Bonafede, fiorentino d'adozione e considerato tra i fedelissimi di Di Maio e soprannominato il mister Wolf di M5s.
Intanto è in corso, in circa 1000 piazze italiane, la consultazione nei gazebo della Lega per dire sì o no all'accordo tra il Carroccio e i Cinque Stelle sul contratto di governo. La votazione è aperta a tutti e proseguirà anche domani.
"Nel contratto è ben spiegato che continueremo ad essere alternativi sul territorio, a correre gli uni contro gli altri alle amministrative, alle comunali e alle regionali e anche alle prossime politiche o alle europee", precisa Di Maio, sul rapporto con la Lega. "Non è una alleanza ma un contratto di governo su punti specifici - spiega a Ivrea - e c'è da lavorare per almeno 5 anni con l'obiettivo di migliorare la vita degli italiani".
"Quello che c'è nel programma è quello che vogliamo fare - conclude il capo politico M5s -. Ed è chiaro che alcuni di quei punti vanno ottenuti in Europa, ai tavoli europei. All'Europa lo abbiamo detto in modo chiaro: d'ora in poi prima gli italiani poi i deficit e i parametri".
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