L'accordo sul premier è vicino ma ancora non c'è. Luigi Di Maio e Matteo Salvini si avviano al Colle su questo binario mentre, parallelamente, a Montecitorio si terrà oggi forse l'ultimo tavolo tecnico sul contratto di governo, sul quale si è prossimi alla stesura definitiva.
Ma il nodo del premier, al momento, non è ancora sciolto: nella notte sono spuntate anche le opzioni "tecniche" rappresentate dall'economista Giulio Sapelli, che sarebbe stato proposto dalla Lega, e dall'avvocato e docente universitario Giuseppe Conte, nome che sarebbe stato avanzato dal M5S.
"È tutto vero - conferma Giulio Sapelli -. Sono stato contattato da entrambi le parti politiche e ho dato la mia piena disponibilità. Mi hanno spiegato che stanno valutando anche un altro profilo, quello di Conte e non mi hanno ancora detto chi hanno scelto".
Sapelli, 71 anni, è uno storico ed economista torinese ed è stato membro, tra l'altro, dei Cda di Eni e Unicredit.
Conte, 51 anni, figurava tra i candidati ministri del governo M5S: avrebbe dovuto occupare la casella della Pubblica Amministrazione, ed è vice presidente del Consiglio di presidenza della Giustizia Amministrativa.
I due sono frutto dell'estenuante trattativa che ieri, in tre tempi e luoghi diversi, ha visto riuniti Di Maio e Salvini fino a notte fonda. Il punto cruciale, comunque, resta uno: chi, tra il M5S e la Lega cederà il passo sulla scelta del premier. Anche perché, a dispetto che sia un premier tecnico o politico, affinché Di Maio e Salvini arrivino ad un'intesa occorre che uno dei due dica sì alla proposta dell'altro.
Anche per questo rimane in pista la carta del premier politico, visto che una figura tecnica continua a non convincere né il M5S né la Lega. Eppure forse è proprio la scelta di individuare un tecnico l'unica strada per uscire da un impasse che si sbloccherà solo nel pomeriggio sebbene Paolo Becchi, filosofo e ideologo del M5S, già in mattinata parli di "fumata bianca".
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