"Non è un veto su Berlusconi; è una volontà di dialogare con la Lega. Punto", così Luigi Di Maio, capo politico del M5S, risponde a chi gli chiede se il Movimento 5 stelle ponga un veto su Forza Italia ed il suo leader. "Noi - spiega ai cronisti in Transatlantico - vogliamo fare un governo che preveda due forze politiche e non quattro. Perché lo abbiamo visto cosa succede quando si fanno i governi a quattro o a cinque forze politiche. Abbiamo detto: andiamo avanti insieme per un governo del cambiamento. Qual è il veto? Nessuno", conclude. "Il vero grande tema non è Berlusconi ma gli altri. Se siamo arrivati fin qui è perché ci sono dei responsabili. Se dovessi fare una graduatoria delle responsabilità di questo blocco e del ritorno al voto - spiega ai cronisti a Montecitorio - in cima sicuramente c'è Salvini, che ha scelto il Cav al cambiamento; poi c'è Renzi che ha ingannato partito e opinione pubblica, prima con la possibilità di un'apertura e poi ha fatto saltare tutto". "Alle prossime elezioni io credo che cambierà l'atteggiamento elettorale dei cittadini perché il Pd si è rivelato un voto inutile e Forza Italia è ai minimi storici, ma scenderà ancora di più". Il M5s conferma che non voterà la fiducia al governo 'neutrale', e che dopo la sfiducia vede possibile solo il percorso che porta al voto in tempi brevi: "Una volta che si avvia la macchina del governo neutrale, che noi non voteremo, si avviano le tre scelte che il presidente Mattarella aveva proposto: o il governo di servizio, o il voto in estate o il voto in autunno. E noi abbiamo scelto il voto a giugno", puntualizza.